Batman Arkham City

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  1. Alex'
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    Batman è uno dei personaggi più fortunati di DC. Ok, non letteralmente, gli hanno pur sempre ucciso i genitori, ma da un punto di vista puramente commerciale il marchio dell’uomo pipistrello non ha eguali. Molti lo considerano il personaggio più significativo della storia dei fumetti, vanta i film dedicati migliori in assoluto e, dopo Batman - Arkham Asylum, è pure l’unico supereroe ad essere protagonista di un videogioco dalle valutazioni stellari. Non ci ha stupito quindi trovare il seguito del capolavoro di Rocksteady presentato in pompa magna allo stand Warner. La dimostrazione era di tutto rispetto e siamo riusciti ad osservare nel dettaglio il Challenge Mode, a provare di prima mano il gameplay, e persino a scoprire qualcosa che gli sviluppatori non prevedevano di mostrare...

    Botte da orbi. I pipistrelli sono orbi. Tutto torna.
    Una volta arrivati nella saletta destinata a Batman - Arkham City, abbiamo trovato ad aspettarci il carismatico Dax Ginn di Rocksteady, di ottimo umore e pronto ad offrirci una presentazione con i controfiocchi mai svelata prima del Gamescom. Prima di partire però, ci ha consegnato degli occhiali 3D, e svelato che Arkham City sarà compatibile con le televisioni tridimensionali, anche su console. Dopo la prima rivelazione, ha iniziato a descrivere il Challenge Mode, di ritorno dal precedente capitolo, ma perfezionato. Ancora una volta la modalità si divide in mappe stealth e arene combat, dove è necessario affrontare quattro ondate di nemici dalla difficoltà crescente. Stavolta però, entrambe sono affrontabili sia nei panni di Batman sia in quelli di Catwoman (e, in futuro, Robin). Il sistema di combattimento è ancor più fluido e spettacolare di quanto visto in Arkham Asylum: Batman si muove tra i nemici con una grazia incredibile, è possibile eseguire contromosse doppie e triple con la pressione multipla del tasto dedicato in caso di attacchi contemporanei degli avversari e, se aggrediti da uno scagnozzo armato, è necessario tenere premuto il succitato tasto per schivare una serie di fendenti e contrattaccare. Non bastasse, Bruce Wayne ha parecchie nuove mosse speciali legate alle combinazioni di colpi, che gli permettono ad esempio di finire l’avversario con una scarica di pugni (utile per alzare il moltiplicatore combo), o di stordire ad area grazie ad uno sciame di pipistrelli. Le aggiunte non sono nulla di trascendentale, ma sono davvero ben calcolate e bilanciate. Il combattimento è uno dei punti forti del titolo originale e stravolgerlo non avrebbe avuto senso. Questi piccoli ritocchi sono azzeccatissimi. Ginn ci ha in seguito spiegato che il numero di nemici massimi su schermo in Arkham City è più del doppio rispetto ad Asylum. Parliamo di ventisette antagonisti guidati dall’IA contro i dodici precedenti. Le battaglie saranno più che mai esaltanti.

    Gatti e pipistrelli hanno un sacco di trucchi a disposizione
    Dopo aver testato le combat challenge, abbiamo potuto provare lo stealth mode e la campagna principale. Lo stealth mode non ha grandi novità degne di nota, a parte un numero maggiore di mappe e la già nota possibilità di utilizzare altri protagonisti per completarle. L’enorme mappa su cui Batman si muove durante la campagna principale è invece meritevole di essere descritta, e l’esperienza di gioco promette faville. In primis, se pensavate che la mancanza di veicoli equivalesse ad una notevole lentezza nel percorrere le distanze, sarete costretti a ricredervi. Planare da un tetto all’altro è una passeggiata e, con un po’ di pratica, alternare picchiate e planate per acquistare velocità ed altitudine diventa una seconda natura, che porta a viaggiare spediti come un proiettile tra i cieli di Gotham. Indispensabile, poichè la città è enorme e quasi completamente esplorabile fin da subito. Durante la partita abbiamo anche provato alcuni dei nuovi gadget disponibili, tra cui una pistola elettrica a distanza, mine al plastico remote e bombette fumogene. Molto interessante anche il gameplay di Catwoman. La super-sexy donna gatto è molto più agile e veloce di Batman, dispone di una “modalità detective” funzionalmente identica, può disarmare i nemici con la frusta, stenderli con un balzo dall’alto ed arrampicarsi sui muri. Ha tuttavia meno utensili a disposizione (o almeno così ci è parso). Cambiati completamente anche i puzzle dell’enigmista. Ora a rompicapi più semplici si accompagnano vere e proprie sottoquest che metteranno a dura prova i vostri neuroni. Un altro aspetto collaudato che si è ampiamente evoluto.
    Sul finale ci è successa una cosa curiosa. Mentre svolazzavamo per la città e esploravamo tetti col rampino siamo finiti casualmente su un palazzo con un misterioso crociato, dotato di bracciali in metallo simili a quelli in Kevlar usati dal nostro cavaliere oscuro. Incuriositi abbiamo chiesto delucidazioni sull’identità del guerriero. La risposta è stata: “uhm... si suppone che non l’abbiate visto. Non l’abbiamo ancora svelato, lo faremo in futuro ma non dovevate vederlo”. L’ambientazione è talmente estesa che gli sviluppatori non si aspettavano una tale scoperta. La nostra opinione a riguardo? Aspettatevi il reveal trailer di Azrael a breve. Già che c’eravamo abbiamo fatto agli sviluppatori la fatidica domanda “sono migliorate le boss fight?”, dopotutto risultavano l’unico punto del precedente gioco, criticato dalla maggioranza delle persone. La risposta ci ha ringalluzzito parecchio. Dax Ginn ci ha infatti confermato che le boss fight di Arkham Asylum erano state inserite in una fase avanzata dello sviluppo, e calcolate malamente. Questa volta Rocksteady le ha rese il più varie e divertenti possibile, ma soprattutto azzeccate per i singoli personaggi. Arkham City è piena zeppa di super cattivi ancora da svelare, ci sarà da divertirsi.

    Joker sa come riarredare
    L’aspetto di Arkham City è notevole. Modelli tridimensionali e texture sono estremamente dettagliati e tutto si muove senza il minimo singhiozzo. La riproduzione di una zona della città di Gotham sotto il controllo di svariati pazzi criminali è resa magnificamente. Impossibile non notare, e non elogiare la trasformazione operata da Joker nel suo territorio, e l’estrema differenziazione tra queste “terre conquistate” dal male. Il fiore all’occhiello del titolo rimane però ancora il doppiaggio, sempre assolutamente impeccabile, grazie ad attori fantastici, come Mark Hamill nei panni del nemico numero uno dell’uomo pipistrello.

    Commento Finale
    Batman: Arkham City prende l'originale, lo amplia enormemente, e lo perfeziona in ogni suo aspetto. Avete giocato il primo? Si? Bene. Allora capirete perché siamo convinti che il seguito sarà un titolo assolutamente eccezionale. Dopo quel che abbiamo visto ci vorrà una catastrofe naturale a rovinare la nostra opinione sul gioco. Non riusciamo davvero a trovare nulla che non vada.

    Fonte:SpazioGames
     
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