Ea Sport UFC

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  1. stefano7915
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    Senza discussione, EA Sports UFC è uno dei primi titoli davvero di nuova generazione, almeno in termini grafici. PlayStation 4 e Xbox One mostrano finalmente e letteralmente i muscoli. Niente UFC su PC per ora, ma il creative director Brian Hayes lascia aperta la porta per una futura versione. Il focus posto dagli sviluppatori sulle console new gen ha dato i suoi frutti, turgidi come i rigonfi pettorali dei quasi cento lottatori disponibili. I modelli fisici e facciali vantano un polygon count davvero elevato, con muscoli poligonali che si flettono e si distendono in modo armonico e anatomico. L’epidermide artificiale che li ricopre, assecondandone i movimenti, vanta texture e shader capaci di renderla fotorealisticamente viva, sudata o villosa, tatuata o scabrosa che sia. Le mille animazioni delle altrettante mosse specifiche di ogni arte marziale prevista e incorporata da questa affascinante disciplina trasformano tale massa poligonale e definizione superficiale da mera imponenza statica a fluida prepotenza dinamica, con colpi che arrivano pesanti, fieri della loro fisicità, abbattendosi sui lineamenti dell’avversario tra spruzzi di sudore e impatti inerziali. I 60 fps rappresenterebbero solo la classica ciliegina sulla torta.
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    Il maestoso impatto visivo delle mixed martial arts made by EA sembra quasi suggerire che l’Ignite engine rappresenti non solo il sacro fuoco che accende tutte le nostre fantasie più bagnate su come dovrebbero essere riprodotti gli atleti in un videogame, ma anche il motore fisico e filosofico che ha ispirato e alimentato il processo di sviluppo dell’intero gioco. EA Sports UFC pare costruito tutto intorno al suo game engine. E la cosa avrebbe anche senso, specialmente quando si parla di uno sport in cui la fisica è elevata a elemento di gioco principale, molto più che nei vari FIFA, NBA Live e persino Madden, per dire. Tanto più quando il team responsabile dello sviluppo è lo stesso di Fight Night, messo a riposare all’angolo per un po’ proprio per dare la precedenza a UFC.
    Non è un caso, quindi, che le sequenze di lotta più convincenti in senso tecnico oltre che tecnologico siano quelle in piedi, proprio come nel pugilato. Pugni diretti, jab, ganci, montanti, ma anche pedate, spazzate, ginocchiate, calci volanti: la precisa fisicità con cui i colpi centrano o meno il loro bersaglio dipende esattamente dal tempismo, dalla velocità e dalla distanza da cui sono portati, con la relativa potenza a fare da altra variabile fondamentale. Il sistema funziona nel complesso bene, anche se sia la mappatura dei tasti da picchiaduro à la Tekken, sia la forse eccessiva semplificazione delle parate farà storcere il naso ai puristi del genere, che sicuramente troveranno da ridire anche su delle counter un po’ aleatorie. La grande varietà di stili di combattimento, i numerosi modificatori che possono essere applicati ai colpi tramite i tasti dorsali e i tanti “perk” o le varie “signature move” che caratterizzano i singoli lottatori rendono comunque i combattimenti tatticamente e tecnicamente molto vari, almeno sulla carta. La gestione della resistenza fisica e del recupero delle forze del proprio alter ego risultano importanti almeno quanto la precisione e la varietà degli attacchi portati ai danni dell’avversario, dando vita a match che trovano un giusto mix tra tecnica e spettacolarità.
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    Tutto questo finché ci si scambiano colpi in piedi uno di fronte all’altro. Già le fasi di presa in clinch, ad esempio, previste anche nel pugilato ma tipiche di alcune specialità quali la lotta greco-romana o il muay thai, non convincono granché a livello dinamico, risolvendosi spesso e volentieri in una semplice e noiosa guerra di posizione corpaccione contro corpaccione finalizzata alla classica ginocchiata nei denti.
    Ma è andando a terra, tra macchinose prese, proiezioni e transizioni, che EA Sports UFC tocca il punto più basso del suo impianto tecnico-tattico. La dinamicità e la spettacolarità della fase di striking in piedi è fuori portata. Ma questo ci sta, è connaturato nella maggiore staticità di questo tipo di lotta. Che tra parentesi permette di ammirare ancor più da vicino l’ottima riproduzione degli atleti digitali. Quello che non ci sta è un sistema di controllo inutilmente complicato e poco immediato per le transizioni, concluse da tentativi di sottomissione risolti mediante una sorta di QTA fuori luogo e poco ispirato. La naturalezza con la quale ci si mena in piedi va a farsi benedire, con una incomprensibile mappatura delle varie mosse su pulsanti che continuano a cambiare funzione, rendendone difficoltosa la memorizzazione. Il sistema di Undisputed 3, sebbene non perfetto, era sicuramente migliore in questo senso, decisamente più logico ed ergonomico.
    Non a caso, metà della modalità Carriera e tutta quella Sfide si passano a ripetere fino allo sfinimento una sorta di allenamento/tutorial fatto apposta per provare a inculcare a forza nel giocatore l’astruso sistema di controllo. Una Carriera che, peraltro, non capitalizza appieno sulla ottima e abbondante presenza di filmati UFC ufficiali che commentano l’ascesa del giocatore nel ranking mondiale. La colpa è di estenuanti caricamenti/salvataggi che spezzano l’azione manco fossimo ancora su PS3 (o PS2/PSone, vedete voi), oltre che di una struttura priva di sufficiente varietà, imprevisti e sorprese. Per diventare un campione UFC serve pazienza, costanza, allenamento e disciplina, siamo d’accordo. Ma in un gioco finalizzato al divertimento gli allenamenti mirati al miglioramento delle statistiche personali dovrebbero magari essere un po’ più fantasiosi e un po’ meno ripetitivi, no?
    Meno male che per trovare fantasia e divertimento a pacchi (di ghiaccio, spesso) anche senza avere due joypad in locale basta farsi un giro online, grazie a una modalità competitiva che consente di affrontare gente molto più sveglia e in gamba - in braccia, e in ginocchiata – di tutti e cinque i livelli di difficoltà e intelligenza artificiale messi insieme. Così facendo, e magari accettando preliminarmente qualche “gentlemen’s agreement” per compensare i succitati sbilanciamenti di alcune meccaniche di gioco, anche la lotta avvinghiata acquista più senso, dinamicità e spettacolarità.
    L’ovvia dimostrazione che, su un impianto tecnico-grafico tanto solido, serve solo un (bel) po’ di lavoro di affinamento, bilanciamento e ampliamento di dinamiche e modalità di gioco perché questo UFC possa davvero ambire a far felici sia i neofiti che i veterani delle arti marziali miste in salsa videoludica. Un promettente primo incontro all’esordio ufficiale sull’ottagono per EA Sports UFC, insomma. Ma per diventar campione la strada è ancora lunga.
    MODUS OPERANDI
    ​​EA mi ha gentilmente fornito una versione promo PS4 del gioco, in tutto e per tutto uguale a quella finale, quindi. Compresa l’assenza iniziale del mitico Bruce Lee tra i lottatori selezionabili, da conquistare completando la carriera a difficoltà elevata o, in alternativa, comprandosi l’immancabile DLC. Dopo aver verificato la monotonia di una modalità Carriera migliorabile, mi sono dedicato con gusto a qualche divertente combattimento online, sempre giocato godendo di una connessione stabile e di assenza pressoché totale di lag. Dei 33 Trofei disponibili ne ho conquistati più o meno un terzo senza sbattermi in alcun modo. Altrettanti sono infatti accumulabili facilmente organizzando incontri ad hoc in base ai requisiti da soddisfare.
    VERDETTO

    Se l’UFC di EA Sports imboccherà la stessa strada di costante miglioramento percorsa a suo tempo dall’Undisputed targato THQ, be’, freghiamoci soddisfatti mani e guanti. L’impianto grafico e fisico su cui costruire è già imponente, grazie all’Ignite engine. Quello tecnico e tattico deve invece migliorare nella fluidità della transizione tra le diverse fasi di lotta, e modificare qualcosa nel controllo, bilanciamento e varietà delle sequenze più statiche, clinch e sottomissioni in primis. In definitiva, un buon esordio ufficiale, ma uno sport sempre più popolare come l’MMA merita una simulazione sempre più coinvolgente, profonda e accurata, anno dopo anno.

    Fonte: ign.com



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  2. *AlBeRo*
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    Gran gioco, peccato per i controlli arcaici e per le sottomissioni OP
     
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1 replies since 29/7/2014, 11:12   28 views
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