Diablo III: Reaper of Souls

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  1. stefano7915
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    Diablo III: Reaper of Souls



    Blizzard ci ha messo ben dodici anni prima di proporci il terzo capitolo di Diablo e visto il lungo lasso di tempo i giocatori si aspettavano un gioco che andasse ben oltre alle loro più rosee aspettative, un titolo completamente esente da difetti e che gli permettesse di vivere una seconda vita nel mondo di Sanctuary, esattamente come fu con Diablo II e Lord of Destruction. Purtroppo alcune feature introdotte, come la casa d'aste, non sono riuscite ad ottenere l'effetto desiderato ma anzi sono tornate indietro come un boomerang alla casa americana, facendo più disastri che altro.
    Con la patch 2.0, le cui novità potete leggere in questo nostro articolo, il gioco è stato completamente rivisto, una mossa utile a spianare la strada per l'arrivo di Reaper of Souls, prima grossa espansione giunta nei negozi proprio in questi giorni. Abbiamo finito l'atto V, giocato ore su ore con la nuova classe del Crociato, provato tutte le modalità extra e oggi siamo pronti come di consueto a darvi il nostro giudizio definitivo.

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    La morte ci attende
    Diablo è stato sconfitto per l'ennesima volta, ma la pietra delle anime è davvero troppo potente e desiderabile per non attirare le attenzioni degli esseri più pericolosi dell'intero creato. Malthael attacca Tyrael e gli Horadrim a protezione del mistico artefatto e se ne appropria, deciso a sterminare completamente il genere umano, seme ai suoi occhi dello stesso demonio. Tyrael, sopravvissuto miracolosamente all'attacco, necessita nuovamente dell'aiuto del Nephilim e lo richiama a Cuor della Marca dove i servi dell'Angelo Caduto stanno iniziando a mietere vittime.
    L'atto cinque prenderà così vita e ci vedrà combattere nelle strette viuzze di una città ormai devastata dagli scontri contro non morti e spettri di ogni tipo. La trama segue una linea narrativa piuttosto rigida, senza colpi di scena significativi o twist nella storia che possano sorprendere il giocatore. A ben vedere però Diablo non è un gioco di ruolo classico e questo elemento non è sicuramente il punto cardine della produzione, basata invece su un gameplay dinamico e da sempre estremamente caotico ma appagante.
    In questo, Reaper of Souls, non cambia di una virgola quanto di buono visto in Diablo III e lo stesso spirito di onnipotenza che i giocatori hanno provato nella versione base verrà riproposto senza variazioni anche questa volta. Che siate demon hunter, monaci o barbari poco cambierà, le prime ondate di nemici verranno letteralmente spazzate via dalla vostra forza spropositata, con una fisica dei corpi che ancora oggi è impareggiabile nel genere. Impattate violentemente su un nemico e questo verrà sbalzato a diversi metri di distanza, con ossa, arti e brandelli del suo stesso corpo a seguire: indubbiamente quello che da sempre amiamo di Diablo.
    I toni scuri visti in Diablo II tornano in questa espansione, estremamente più cupa rispetto al terzo capitolo, dove morte e oscurità ghermiranno il nostro personaggio portandolo spesso a perdersi nelle intricate viuzze che compongono le mappe di gioco. Non siamo ovviamente ai livelli di buio completo dei sotterranei di Tristram, e probabilmente mai più vi torneremo, ma l'atmosfera che si respira in Reaper of Souls è indubbiamente molto più vicina al passato rispetto al titolo precedente.

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    Crociato mio amor
    A portare luce nelle tenebre ci penserà il crociato, la nuovissima classe aggiunta da Blizzard per l'occasione ed entrata immediatamente tra le nostre preferite.
    Per provarlo a fondo abbiamo deciso di fare un intero playthrough della campagna proprio con la suddetta classe, partendo quindi dalla nuova Tristram di Khanduras fino ad arrivare alle porte dei cieli e spaccare le eteree ossa di Malthael. Il Crociato è un omaggio ai vecchi paladini di Diablo II, ma la sua filosofia di gioco si distanzia in maniera abbastanza netta da quella versione. Arma a una mano e scudo sono ancora l'equipaggiamento principale ma la velocità di attacco non è più la scelta primaria, laddove il danno dell'arma è legato a doppio filo a quasi tutte le abilità. Un tank poderoso quindi, capace di assorbire un quantitativo di danni davvero esagerato principalmente grazie a tutta una serie di skill di mitigazione dei colpi subiti, poteri che permettono una rigenerazione vitale decisamente alta e leggi, così chiamate le auree in Reaper of Souls, grazie alle quali potenziare i personaggi che ci accompagneranno in questa avventura. Il Crociato si piazza insomma a metà tra il monaco e il barbaro, offrendo un potere difensivo allucinante e accompagnandolo con la possibilità di sfruttare al contempo le percentuali di parata del proprio scudo e convertirle in output di danno. Lo scudo non viene quindi solo visto come equipaggiamento difensivo ma può essere utilizzato come arma da lancio e perché no anche sfruttato per stordire o accecare i nemici. Se volessimo tuttavia dare un ruolo completamente differente alla classe e farla divenire un dps puro potremo sempre sfruttare la sua statistica base, la forza e riempire la nostra skill bar di abilità a corto e medio raggio, capaci di fare a brandelli interi gruppi di nemici in un batter d'occhio. Molte di queste funzionano senza sfruttare alcun tipo di risorsa mentre i colpi corpo a corpo il più delle volte richiederanno una piccola percentuale di collera, da generare attraverso le abilità primarie. Grazie alle passive inoltre potremo equipaggiare già a livello dieci un'arma a due mani e uno scudo perdendo solo il 15% della velocità di movimento, una limitazione davvero di poco conto se pensiamo che grazie al suo fidato destriero, alcune skill che ci permettono di attraversare i nemici e di un teletrasporto la mobilità della classe non sarà comunque messa in discussione. Un'aggiunta insomma decisamente apprezzabile sotto tutti i punti di vista anche se va a coprire grossomodo ruoli già presenti in Diablo III. Lord of Destruction con Druido e Assassino aveva portato in questo senso molta più varietà sia in termini numerici sia per la differenziazione negli stili di gioco.

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    Un nuovo atto nuovi nemici
    Il quinto atto vi durerà circa 3-4 ore ai livelli più bassi di difficoltà ma come sempre la sua durata non eccelsa è giustificata da una rigiocabilità davvero alle stelle, presi come sarete dal cercare l'equip migliore per il vostro personaggio e portarlo a livello 70, il nuovo cap stabilito dall'espansione. Il loot 2.0, analizzato nel dettaglio nel nostro precedente articolo, vi permetterà ora di trovare nei cadaveri nemici item dedicati esclusivamente alla vostra classe, con statistiche incentrate sul vostro ruolo e vi garantirà ance un drop rate nettamente superiore di leggendari e pezzi di set. Potreste quindi davvero perdervi nelle intricate rovine di Corvus o nel cimitero di Grandespina nel tentativo di frugare ogni singola zona e trovare forzieri o casse che possano regalarvi quell'oggetto che tanto bramate. Per facilitare ulteriormente le cose, aggiungendo altre ore di gioco, Reaper of Souls presenta una nuova meccanica di forzieri e miniquest. Trovate una di queste casse del tesoro speciali, solitamente enormi e circondate da un'aura rossa, e si attiveranno delle quest randomiche da completare in un tempo limitato, durante le quali dovrete ad esempio uccidere tutti gli elite nella zona o resistere a un numero ben preciso di ondate di demoni e mostri, ove in caso di successo l'aura svanirà rivelandovi il ricco contenuto dei forzieri. Una buona aggiunta che va a sommarsi al nuovissimo adventure mode, sbloccato una volta portato a termine il gioco. Tornati all'Enclave dei Sopravvissuti, nuovo HUB di Reaper of Souls, Tyrael vi mostrerà tutta una serie di incarichi sparsi per i vari atti che vi faranno viaggiare per tutti i regni alla ricerca di named, boss dalla ferocia disumana e vi getteranno all'interno di alcune delle sfide più impegnative che il gioco possa regalarvi. Completate cinque di queste missioni in un singolo atto e riceverete come premio loot extra, esperienza ed ovviamente denaro in abbondanza, ma anche dei preziosissimi frammenti di chiave che vi serviranno per aprire i portali dei Nephilim, aree extra nei quali affrontare boss ancora più potenti.
    I varchi dei nephilim solitamente presentano aree estremamente limitate come dimensione e voi non dovrete far altro che sbaragliare ogni nemico al loro interno fino ad arrivare ad evocare il signore dell'area ed affrontarlo in un pericolosissimo duello uno contro uno, o quattro contro uno nel caso foste in gruppo.

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    La bellezza per combattere demoni e angeli è tutto
    Sappiamo tutti quanto sia importante infine avere un personaggio tamarro al punto giusto, bello da vedere e appagante in termini estetici. La cosa era realmente difficile con Diablo III dato che a meno di non avere un set ben preciso addosso qualsiasi item appariva come un'accozzaglia di oggetti casuali appiccicati al nostro alter ego ma anche questo elemento con Reaper of Souls viene sistemato con l'aggiunta di Myriam, un nuovissimo vendor capace non solo di modificare gli incantamenti del nostro equip così da perfezionarli ulteriormente, ma anche di trasmogrificare i vari pezzi donandogli le sembianze di altre armi e armature specifiche. Costruire così un perfetto cacciatore di demoni e o un tank poderoso e iper corazzato non sarà più un problema anche se all'atto pratico avremo addosso solo qualche straccettino di pezza e uno scolapasta in testa. Insomma Myriam è l'aggiunta che ci voleva per premiare l'occhio del giocatore e la sua utilità indiscussa in termini di perfezionamento delle statistiche la rende uno strumento indispensabile per affrontare le difficoltà più alte di Reaper of Souls dove le prove più impegnative ci attenderanno. Considerare conclusa l'esperienza di gioco non appena terminato l'atto V infatti va contro ogni legge di Diablo, che da sempre pone come sfida ultima l'abbattimento del boss finale in Tormento VI. Un plauso a Blizzard anche per il ribilanciamento completo della difficoltà in fase di exp con i mostri che ora si adattano al nostro livello e non più all'atto singolo, rendendo graduale la crescita del nostro PG ed evitando così le dure sessioni di farming insensato iniziale solo per arrivare ad un livello utile per proseguire nella storia. Dopo un anno dal rilascio insomma ci troviamo per le mani quello che Diablo III doveva realmente essere, con un solido gameplay, la rimozione completa della casa d'aste e meccaniche di loot completamente riviste. Blizzard ha rimediato insomma ai suoi errori passati, forse con troppo in ritardo per recuperare il disinnamoramento di molti dei fan persi per strada ma indubbiamente in tempo per acciuffare tante nuove leve, pronte a massacrare diavoli e angeli caduti
     
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0 replies since 7/8/2014, 18:19   56 views
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