Rapporto società - gruppi ultras
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Rapporto società - gruppi ultras

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    Dopo le notizie venute fuori negli ultimi giorni, vorrei sapere l'opinione di Oltre il Calcio su questo argomento, chiedendo ovviamente commenti imparziali e che non scatenino flame.
    E poi vorrei tranquillizzare i tifosi juventini che come si chiedono cosa potrebbe succedere alla Juventus (visto che al momento è l'unica società nota a tutti per questo procedimento).
    Calcio: Esposito-Manfredi, non associare Juve e 'ndrangheta (ANSA) - TORINO, 22 MAR - "Quest'oggi in Commissione Antimafia abbiamo terminato l'audizione del legale della Juventus avvocato Luigi Chiappero. Da quanto emerso, riteniamo che non ci sia alcun elemento che confermi quanto sostenuto dalla Procura Federale, relativamente alla consapevolezza, da parte del presidente Andrea Agnelli, della presunta caratura criminale 'ndranghetista di Rocco Dominiello". Lo affermano, in una nota, i parlamentari Pd Stefano Esposito e Massimiliano Manfredi. "Peraltro, segnaliamo che da un'intercettazione portata all'attenzione della Commissione durante le audizioni di altri soggetti - aggiungono - emergerebbe invece la conoscenza da parte del presidente delle Juventus della storia famigliare di Dominiello". "A precisa domanda rivolta all'avvocato Chiappero perche' spiegasse questo stralcio di intercettazione - proseguono i due parlamentari dem - la risposta e' stata che non e' un'intercettazione presente negli atti e quindi conosciuta. Confermiamo che, da una nostra verifica sulle intercettazioni trasmesse dalla Procura di Torino alla Commissione, non abbiamo trovato traccia della stessa. Abbiamo quindi chiesto alla Presidente Bindi di verificare presso la Procura di Torino se esistono intercettazioni che non sono state trasmesse, perche' risulta evidente che l'eventuale inesistenza di questa intercettazione avrebbe particolare rilievo rispetto alla discussione fin qui avvenuta". Esposito e Manfredi segnalano inoltre "un altro fatto che ci ha particolarmente colpito, relativo ad un'altra figura non implicata nel processo penale, tal Grancini, pregiudicato, capo ultra' molto attivo e conosciuto. La Questura di Torino aveva richiesto per lui 8 anni di Daspo, abbiamo appreso dal sito internet del Grancini stesso che, nella giornata di ieri, un giudice del tribunale di Torino ha negato il provvedimento. Evidentemente, pur nel rispetto delle valutazioni del magistrato, risulta evidente come sia necessario riflettere sulle oggettive difficolta' attraverso le quali si muovono le societa' calcistiche italiane, soprattutto se figure dal profilo criminale come quelle di Grancini possono continuare liberamente ad accedere agli stadi". "Spiace rilevare come si continui, da parte di molti, ad avvalorare un'idea di contiguita' tra i vertici della Juventus e la 'ndrangheta, senza minimamente tener conto che nessun tesserato e dipendente della Juventus e' chiamato in causa nel processo penale e interpretando in modo strumentale, e a questo punto senza neanche le necessarie verifiche sulle dichiarazioni rese in Commissione Antimafia e su alcuni stralci di intercettazioni - concludono i parlamentari Pd -. L'unica cosa certa e ammessa dalla stessa societa' e' la violazione delle regole sulla vendita dei biglietti. Finora abbiamo ritenuto di non intervenire pubblicamente su questa vicenda, ma visto che da parte di altri si continua in una campagna mirata ad associare Juventus e 'ndrangheta, da oggi sara' nostra cura informare correttamente sui fatti e non sulle opinioni e tifoserie, che da questa vicenda dovrebbero rimanere fuori". (ANSA).

    Dopo il sorteggio di Champions League che ha messo il Barcellona sul cammino europeo della Juventus, e subito prima del match di oggi pomeriggio in campionato contro la Sampdoria, l’attenzione del popolo bianconero è focalizzata sul deferimento di Andrea Agnelli e della Juventus, oltre a quelli di Calvo, D’Angelo e Merulla, relativamente al caso biglietti di cui vi abbiamo già parlato nelle scorse settimane.

    Rispetto al passaggio precedente, quando nella nostra analisi ragionavamo per ipotesi non essendoci ancora nulla di concreto su cui ragionare, ci sono adesso i chiari riferimenti ai presunti illeciti commessi dalla dirigenza juventina, ed allora proviamo – senza entrare nel merito della vicenda: ci sarà nel caso tempo e modo, per ora interessa maggiormente i possibili sviluppi – a capire quali potrebbero essere i futuri scenari proiettandoci già alla fine del processo.

    Partiamo, però, da un passaggio fondamentale che già dovrebbe essere utile per tranquillizzare tutti: a prescindere dalle idee soggettive che si possano avere su Calciopoli, questa situazione non ha nulla a che vedere con quella di oltre dieci anni fa almeno per ciò che concerne gli equilibri interni della società. Chiarissime a riguardo sia le parole di Andrea Agnelli in conferenza che quelle di John Elkann nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale.

    Andiamo ora al punto della vicenda:

    Andrea Agnelli, presidente della Juve, riceve deferimento per ipotetiche violazioni dell’art.1bis, comma 1 e dell’art.12, commi 1, 2, 3 e 9 del Codice di Giustizia Sportiva;

    la Juventus F.C. riceve deferimento per ipotetiche violazioni dell’art.4, comma 2 e dell’art.12 commi 1, 2 e 3 del CGS. Inoltre “erediterebbe” dall’eventuale illecito comportamento del presidente anche l’art.1bis, comma 1 per responsabilità diretta.

    COSA RISCHIA ANDREA AGNELLI?

    La violazione dell’art.1bis, comma 1 comporta per dirigenti, soci e tesserati della società una pena stabilita dall’art.19 comma 1 (da a ad h) che, in base alla gravità riconosciuta, spazia dalla semplice ammonizione sino all’inibizione a svolgere attività in seno alla Figc, alla Uefa e alla Fifa, passando da ammende e squalifica a tempo determinato.

    La violazione dell’art.12, commi 1, 2, 3 e 9 comporta per dirigenti, soci e tesserati della società pene stabilite nello stesso ordine di cui sopra.

    COSA RISCHIA LA JUVE?

    Il riferimento all’art.4, comma 2 stabilisce il tipo di responsabilità della società: in questo caso specifico la Juve risulterebbe responsabile diretta per quanto riguarda l’operato del presidente, sarebbe invece responsabilità oggettiva per le altre posizioni.

    La violazione dell’art.12, commi 1, 2, 3 e 9 comporta per le società ammenda e, in base alla gravità riconosciuta, eventualmente anche l’obbligo di disputare gare a porte chiuse o squalifica del campo a tempo determinato, come stabilito dall’art.18 (da d ad f) richiamato dall’art.12.

    La violazione dell’art.1bis, comma 1 è il più “pericoloso” per il futuro della Juve: la riconosciuta violazione potrebbe portare pene stabilite dall’art.18, comma 1 (a, b, c e g) che vanno dall’ammenda sino ad arrivare punti di penalizzazione in classifica. Questo scenario appare comunque il meno probabile poiché l’art.1bis è una norma di “chiusura”, cioè un qualcosa che permetta di colmare eventuali vuoti normativi e che, quindi, prevede un ampio spettro di ipotesi sanzionatorie. Comunque è corretto non trascurare nessuna possibile conseguenza.

    Il tutto fermo restando che un processo si può chiudere anche con l’assoluzione.

    Per quanto riguarda i rischi corsi da Calvo, D’Angelo e Merulla, infine, vale quanto detto per Andrea Agnelli, al netto dell’art.12, comma 3 non contestato a Calvo e Merulla: non è stata analizzata l’eventuale conseguenza di queste posizioni relativamente alla Juventus perché già ragionando in termini di responsabilità diretta per la posizione di Andrea Agnelli, si è incluso lo spettro delle possibili pene più drastiche per la società.

    fonte: juventibus.com

    Juventus a parte, che ne pensate di questa situazione? Da che parte state? E' giusto scendere a compromessi con gli ultras per mantenere quiete all'interno della curva oppure fa bene Lotito con gli ultrà laziali?
     
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    Io penso che esiste in tutte le società un collegamento con la parte calda drlla tifoserie...
    mi fa strano che se ne parli ora...
     
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1 replies since 23/3/2017, 11:16   32 views
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