Cagliari

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  1. jannuzzello
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    La Lega conferma che la partita contro l'Atalanta si disputerà al "Nereo Rocco", dopo la mancata agibilità all'Is Arenas di Quartu. Ma i calciatori minacciano: "Non scenderemo in campo"

    CAGLIARI - La faccenda si fa sempre più seria: porte chiuse no, a Trieste no. Addirittura uno sciopero. Questo, in sintesi, il concetto che filtra dallo spogliatoio del Cagliari in risposta alla scelta, operata dalla Lega di Serie A, di disputare la gara tra gli uomini di Ficcadenti e l'Atalanta a Trieste. Se non si gioca a Quartu noi non scendiamo in campo, dato che si è firmato un contratto con il Cagliari e pretendiamo di giocare qui: questo, in soldoni, il ragionamento della squadra. Condivisibile o meno, la decisione di Conti e compagni sembra quasi voler sfidare i pareri negativi in merito espressi da Questura e Prefettura di Cagliari, dalla Commissione Provinciale di Vigilanza e dalla Lega stessa, decisa a far disputare la gara nella città giuliana nonostante la concomitanza dell'impegno dell'Italbasket di Pianigiani.

    LA LEGA: "SI GIOCHI A TRIESTE" - In tarda mattinata l'ente di via Rosellini a Milano aveva diffuso un comunicato che annunciava la scelta di Trieste quale sede della gara tra Cagliari e Atalanta. "Con riferimento alle notizie apparse oggi sugli organi di stampa - il testo della nota emessa - la Lega Nazionale Professionisti di Serie A conferma che la partita Cagliari-Atalanta, in programma domenica 2 settembre alle h.20.45, si disputerà allo stadio Nereo Rocco di Trieste, sede indicata per le proprie gare interne dalla società Cagliari all'atto dell'ammissione al campionato di Serie A TIM 2012/2013". Nessuna novità, dunque, secondo la Lega: il Cagliari ha indicato Trieste come sede delle partite casalinghe, in attesa di completare lo stadio di Quartu, per cui si giochi là. Probabilmente nessuno si aspettava una reazione così mediaticamente forte come quella messa in atto dallo spogliatoio rossoblù, stufo di dover fare la spola tra l'Isola e Trieste, come già fatto due settimane fa in occasione della gara di Coppa Italia contro lo Spezia, disputata in una cornice assai poco consueta (17 spettatori paganti, nessun cartellone pubblicitario).

    TOTALE INCERTEZZA - Rimane oscuro il destino della gara in programma per domenica sera. La società rossoblù sembrerebbe orientata verso l'appoggio alla decisione assunta dai calciatori, data la richiesta inoltrata nella tarda serata di ieri di poter giocare a porte chiuse nell'impianto de 'Is Arenas'. Difficile, però, che Prefettura e Commissione provinciale di Vigilanza cambino idea, vista la mancanza di documentazione riguardo i protocolli di sicurezza denunciata ieri dal vice-prefetto di Cagliari Carolina Bellantoni.

    fonte: repubblica.it
     
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