Lazio

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  1. .L D 9 ~
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    Grande Lord...uno dei pochi che posta notizie sulla Lazio :D

    Liverpool: Lazio da applausi
    Sarebbe una Lazio da Champions. Organizzata, piena di qua lità, ricca di alternative, con un por tiere capace di farti stare tranquillo . E’ passato un anno e qualche rimpian to. Ma Rossi ha ritrovato la squadra che sognava. E ieri, nel mitico Anfield, ha tenuto testa e giocato alla pari con il liverpool , che tra pochi giorni af fronterà i preliminari di Champions. Con lo Standard Liegi, c’è da giurarci, dovrà faticare di meno.
    E’ finita 1-0. Ma è stata una beffa. Ha deciso una cannonata di Voronin al 92′ e un minuto dopo, in pieno recu pero, l’arbitro ha annullato al baby Mendicino il gol del pareggio per un dubbio fuorigioco. Peccato. La Lazio ha esibito la personalità chiesta dal suo allenatore, ha raccolto applausi nella ripresa, quando avrebbe merita to di passare in vantaggio. Le risposte, però, sono state confortanti ben oltre il risultato. In un’atmosfera da brivido, stadio pieno, la Lazio ha superato l’esame. Senza gli olimpici Rocchi, De Silvestri e Kolarov, più l’infortunato Cribari, Rossi ha messo in campo la formazione titolare: difesa a quattro e linea mediana formata dai palleggiato ri Dabo, Ledesma e Matuzalem. Nien te tridente, ma il modulo ad «albero di Natale» già provato durante il ritiro di Auronzo. Con la prima notizia: Zarate in panchina, come era nell’aria. Già, perché per il tecnico romagnolo l’ar gentino fa fatica ad esprimersi da pri ma punta, così gli ha preferito Makinwa, sostenuto da Pandev e Mauri. Un segnale che deve far riflettere.
    La Lazio si è subito dovuta guarda re dalla partenza a velocità sostenuta del Liverpool, più avanti nella prepa razione e per la prima volta davanti ai suoi tifosi, che quest’anno chiedono il titolo inglese a Rafa Benitez. Senza Gerrard, il tecnico spagnolo ha messo il ragazzino Plessis accanto a Xabi Alonso, il vero faro di una squadra ca pace di giocare a memoria. Cambi di fronte improvvisi, sventagliate a cer care sulle corsie esterne Kuyt e Bena youn per sorprendere la difesa avver saria. Se Radu nel primo tempo è riu scito a contenere l’olandese, qualche difficoltà l’ha dovuta sopportare Li chtsteiner, preso in velocità dall’israe liano che piace alla Roma. La Lazio, però, non si è mai disunita. Ha tenuto il campo con orgoglio e l’ordine che reclama Rossi.
    S’è vista una coppia centrale solida e affidabile. Siviglia, già in forma cam pionato, e Rozehnal, finalmente su li velli d’eccellenza, hanno concesso po chissimo al nuovo acquisto Keane ed a Fernando Torres. Lo spagnolo ha sprecato l’occasione più clamorosa del primo tempo proprio allo scadere, cic cando di testa un cross su cui Carrizo non sarebbe potuto arrivare. E in pre cedenza era stato fermato, a due pas si dal portiere argentino, da Siviglia, autore di un salvataggio quasi miracoloso. Ma la pressione del Liverpool non ha prodotto altro. Anzi la Lazio ha preso coraggio, ha cominciato a sciori nare il suo fraseggio elegante a cen trocampo e ha creato alcune situazio ni davvero interessanti. Mauri ha im pegnato due volte Reina, i lampi di Pandev stavano per mandare in rete Matuzalem, che non è riuscito a co gliere l’attimo fuggente.
    Nella ripresa Rossi ha mandato in campo Zarate e Meghni per Mauri e Matuzalem. Così è diventato tridente vero e la partita è diventata uno show. Al 15′ Carrizo ha compiuto una pro dezza sul sinistro ravvicinato di Ag ger, un minuto dopo Reina ha risposto di pugno al destro di Makinwa che in precedenza aveva sfiorato di testa la traversa. Al 25′ Foggia ha fatto venire i brividi al Liverpool con un sinistro sventato dal portiere spagnolo. Nel l’ultimo quarto d’ora la girandola dei cambi, ma soprattutto una prodezza di Cavalieri su Zarate e l’occasione cla morosa mancata di testa da Diakitè. A tempo scaduto, quando Rossi aveva fatto entrare tutti i ragazzini, il colpo decisivo firmato da Voronin.


    Fabrizio Patania
    Corriere dello Sport



    Rossi: “La Lazio che volevo”
    La Lazio ha vinto. Anzi ha stravinto, anche se il gol di Voronin è arri vato, come una beffa, in pieno recupero e l’arbitro Marriner ha annullato un gol di Mendicino che sembrava regolare. Ma Ros si ad Anfield ha scoperto che il nuovo ciclo della sua squadra potrà esse re luminoso come e più di quello precedente.
    Sono arrivate le rispo ste che cercava. La La zio si è difesa con ordi ne, non è mai andata in affanno di fronte al Li verpool, terza forza del calcio inglese, semi finalista di Champions nella passata stagio ne, ha esibito personalità e trame di gioco spumeggianti. E’ mancato solo il gol, che in buona parte dipenderà nella prossima sta gione dal solito Rocchi e dal ritorno di Ma kinwa, avviato sulla strada del recupero, l’unica altra prima punta in organico. Avrebbe meritato di vincere, centrando l’impresa di prestigio. Mai sconfitta, da quando allena la Lazio, lo aveva fatto sorri dere così tanto. «Ero curioso di vedere la squadra di fronte ad un avversario di livel lo come il liverpool . Noi siamo indietro di 20-25 giorni rispetto agli inglesi , che tra una settimana cominceranno in campionato e nei preliminari di Champions. Ci tenevo, an che perché era la prima volta che i miei gio catori restavano in campo per più di cin quanta minuti. Hanno saputo soffrire e gio care. Mi è piaciuto lo spirito della Lazio. Peccato per quel gol nel finale. Però mi sem brava giusto dare una soddisfazione a tutti i ragazzini e farli entrare. Hanno sudato tan to in ritiro, si sono comportati bene. E maga ri non gli ricapiterà più di giocare ad Anfield»
    ha raccontato Rossi, senza prendersela più di tanto per quel gol di Voronin, su cui Carri zo non ha potuto fare niente. «Potevamo per dere anche 3-0, non sa rebbe cambiato il mio giudizio sulla partita. Ho visto la personali tà che cercavo nella squadra, lo spirito giu sto » ha ripetuto l’allenatore romagnolo.

    BUNKER - Ha funzionato benissimo la dife sa. Rossi è tornato alla linea a quattro, ha ri percorso i temi più collaudati attraverso la copertura dei tre mediani. «Il reparto non è mai andato in affanno, ma anche perché è stato coperto e protetto a dovere. I centro campisti hanno fatto un grande lavoro. E poi l’ho sempre detto. La prima fase difensiva parte dal pressing degli attaccanti. Anche Makinwa, Pandev e Mauri si sono sacrifica ti nel non far ripartire l’azione del Liverpo ol. Ho avuto anche una buona risposta dal punto di vista fisico».

    Benissimo sono andati Siviglia e Rozeh nal. E la Lazio ieri ha scoperto il difensore ceco, che può trasformarsi in un vero e pro prio acquisto. «Ci sono due tipi di giocatori. Lo zingaro che riesce a entrare subito, ad adattarsi. E quello più riflessivo, che prima ha bisogno di capire in quale contesto si tro va. Rozehnal rientra in questa seconda ca tegoria. Questa sera ha dimostrato di esse re un giocatore di gran de livello. E poi non fac ciamo paragoni con l’anno scorso. Si è chiu so un ciclo, sono stati tre anni bellissimi. Ma sono ripartiti tutti alla pari, per me è come se fosse ro tutti nuovi».

    ZARATE - Ora Rossi che in chiusura della serata ha ricevuto i complimenti di Rafa Benitez (« brava Lazio, una squadra davvero bene organizzata» ) dovrà conciliare e far entrare il talento dell’argentino negli schemi della Lazio. E’ an cora troppo fuori dal gioco. E non si tratta di una prima punta. «Non vorrei che si dimen ticasse quando abbiamo iniziato a lavora re, ovvero solo il 13 luglio, e cosa è stato fat to: una preparazione atletica dura. Serve tempo per inserirlo. Certo, mi avevano det to che era una prima punta. Io l’ho visto gio care e ho scoperto che non è una prima pun ta e neppure una seconda punta, ma un tre quartista. Quest’anno ne ho tanti di fantasi sti: cercherò di sfruttarne le caratteristi che».


    Fabrizio Patania
    Corriere dello Sport


    Marino: “Domizzi via ma niente prestito”
    Per il difensore del Napoli spuntano piste straniere: Inghilterra e Germania Guglielmo Standardo al Napoli (undici anni dopo il suo esordio in A proprio con la maglia azzurra) e Domizzi alla Lazio? L’ipotesi dello scambio di prestiti - lanciata dal procuratore dell’azzurro, in verità - non sembra destinata ad aver futuro . A gelare la trattativa è stato lo stesso direttore generale del Napoli: «Domizzi, se andrà via, ci andrà solo a titolo definitivo», ha detto infatti Marino. Cosicché, viste le difficoltà italiane, potrebbero ora aprirsi per Domizzi piste straniere: Inghilterra e Germania soprattutto.

    Anche Savini resta al palo. Il Bologna che era interessato a lui, infatti, ha ingaggiato Lanna dal Torino. storia chiusa, quindi. Rallenta anche la trattativa con il Chievo per il trasferimento di Dalla Bona. Sul fronte delle new entry, invece, due, gli obiettivi di Marino: un giovane attaccante sudamericano pensando anche al futuro e l’esterno sinistro di centrocampo. Il ventiduenne Paolo De Ceglie, a Pechino con l’Olimpica) il preferito. Il ceco Lukas Kuban, nazionale under 21, la prima alternativa.


    Il Mattino
    napolisoccer
     
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857 replies since 27/7/2007, 22:48   9056 views
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