News Milan

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  1. Bari91
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    Lippi, nostalgia canaglia. Ma non chiedetegli se gli piacerebbe guidare il Milan: "Ancelotti ed il Milan sono fatti l'uno per l'altro, guai a scinderli..."


    "Un sogno ce l'ho ma non lo rendo pubblico".


    L'ex ct della Nazionale Italiana, Marcello Lippi ha parlato in esclusiva nella puntata di stasera de “Il Rosso e il Nero”, la rubrica di SKY Sport dedicata al Milan.

    Mister ce l’ha un sogno? “Io ce l’ho un sogno, ma come tali vanno tenuti dentro e non resi pubblici. Ma la cosa che mi manca di più, ripeto, è il rapporto con un gruppo di persone con le quali poter costruire un qualcosa di veramente bello e di importante per raggiungere un obiettivo. Di sicuro, non in una nazionale, perché è talmente fresca la gioia che abbiamo provato un anno e mezzo fa, vincendo un mondiale con la nostra nazionale, che andarlo a difendere in un’altra nazionale non me la sento proprio”.

    In quest’ultimo periodo si è parlato molto di Lippi al Milan… “Il Milan è una famiglia, la sensazione dall’esterno è proprio quella, di una grande famiglia, dove c’è grande affetto. La persona più indicata per guidare questa squadra è in assoluto Carlo Ancelotti. Il Milan non se lo farà scappare e lui non si farà scappare il Milan. E’ una persona fantastica, è la persona ideale per guidare questa squadra e lo fa con tanto successo da tanti anni”.

    Come vede i rossoneri in Champions League? “In questa competizione loro danno il massimo, anche per i loro avversari, perché non c’è dubbio che l’Arsenal ha avuto timore, soggezione di questo Milan. Fra i giovani dell’Arsenal, bravissimi fin che vogliamo, sicuramente fra di loro si saranno chiesti, ma come mai questi vincono sempre? Perché vanno sempre in finale? Perché diventano Campioni d’Europa? Perché diventano Campioni del mondo?. Come mai? C’è questa sorta di soggezione, che poi si vede, in campo la si nota. C’è questa convinzione, questa autostima, questa predisposizione a queste gare. Poi, magari, in campionato capita qualche cosa che ti porta a staccarti e, magari, ci pensi meno”.

    Cosa pensa di Pato? “Ho sempre considerato Pato uno dei migliori diciottenni al mondo, se non il migliore. Non è un giocatore ancora completo, ed è anche abbastanza normale che sia così. E’ molto forte, ha tutto dell’attaccante, la velocità, la potenza, ha il tiro, destro e sinistro. E’ veramente bravo”.

    E di Pirlo cosa ci dice… “Non fatemi dire parole su Pirlo, perché Pirlo è una cosa fantastica. A parte che è una cosa fantastica come persona, sembra uno che parla poco, ma è sempre presente in tutte le discussioni. E’ sempre sollecitato dai compagni, il suo parere è sempre considerato molto importante. Alla sua maniera è un leader. E’ un leader come esempio, come importanza nella sua posizione in campo ed è un giocatore che è una cosa straordinaria. Ha una gestione della posizione in campo, del pallone, del rapporto con l’avversario. Quello che tanti non si rendono conto, e che non è neanche facile saltarlo”.

    Non ce n'e' uno simile? “No. Con le sue caratteristiche no”.

    Il fenomeno Borriello… “Borriello è cresciuto, fino ad ora aveva fatto pochi gol in tante partite. Invece, ora, ha fatto tanti gol in poche partite. Probabilmente la somma delle esperienze che ha avuto fino adesso, si è trasformata nel momento in cui ha trovato l’ambiente per lui ideale, compagni ideali o anche l’allenatore. Questo deve far capire che è vero che ci sono dei posti che vengono occupati da giocatori stranieri, eccetera, eccetera, ma è altrettanto vero che i campioni vengono fuori, comunque”.



    (goal.com)
     
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  2. Daniele-90-
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    Kakà rinnova fino al 2013 image
     
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  3. fashion™
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    Ragazzi io volevo fare i complimenti ai tifosi rossoneri...avete un campione senza eguali...Kakà, il migliore tra i fuoriclasse, il numero uno fuori dal rettangolo verde. La maglia rossonera se l'è cucita addosso fino al 2013...Kakà è del milan a vita! Siete fortunati ad avere una persona come Ricardo, lui è il più grande al mondo...non trascuratelo per Pato, per ora non c'è paragone! Ho aperto un topic sul rinnovo di Kakà nella sezione "serie A"!
     
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  4. Daniele-90-
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    CITAZIONE (fashion™ @ 29/2/2008, 18:00)
    Ragazzi io volevo fare i complimenti ai tifosi rossoneri...avete un campione senza eguali...Kakà, il migliore tra i fuoriclasse, il numero uno fuori dal rettangolo verde. La maglia rossonera se l'è cucita addosso fino al 2013...Kakà è del milan a vita! Siete fortunati ad avere una persona come Ricardo, lui è il più grande al mondo...non trascuratelo per Pato, per ora non c'è paragone! Ho aperto un topic sul rinnovo di Kakà nella sezione "serie A"!

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  5. Bari91
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    Milan - Kakà: "Rossonero per tutta la vita"


    Caricato a mille e felice come non mai per aver scelto di giocare "per sempre in una squadra vincente". Il giorno dopo aver firmato il rinnovo del contratto che lo legherà al Milan fino al 2013, Ricardo Kakà racconta la sua emozione per una scelta che considera definitiva: "Voglio stare qui a vita".

    "Questo rinnovo mi dà carica - ha spiegato il brasiliano ai microfoni di Milan Channel -, penso al futuro e so che resterò qui, per sempre in questa squadra vincente che parte sempre per vincere. Per un giocatore è una bella sensazione".

    Dimenticate dunque le incertezze e le voci di mercato della scorsa estate che lo volevano in procinto di lasciare Milano. "Ricordo che l'anno scorso mi chiesero se me la sentivo di dire che volevo restare al Milan a vita. In quella circostanza non avevo la giusta fiducia e la carica, ma oggi ce l'ho. Adesso lo posso e lo voglio dire. Voglio rimanere rossonero per tutta la mia carriera, voglio stare qui a vita. Ricordo bene le ultime due estati, piene di pressioni: 'Ricky va, Ricky resta'. I miei rinnovi sono sempre arrivati in momenti un po' così, come successo nell'estate del 2006 durante 'calciapoli'. Per questo a quella domanda non avevo dato la risposta che mi sento di dare ora. Semplicemente, e chiedo scusa per questo, non mi sentivo di giurarlo, era quello che provavo dentro. Adesso è tutto diverso e, ripeto, me lo sento di dirlo, con la massima gioia".

    Kakà racconta di aver chiesto consigli ai suoi cari prima di apporre la firma che gli permetterà di arrivare a guadagnare 13 milioni di euro nel 2013. "Non prendo mai decisioni da solo, mi sono confrontato con la mia famiglia e con mia moglie Caroline. Anche lei mi ha detto: 'Ricky, se posso firmo anch'io'. E' contenta di questa scelta, di restare a Milano e in questo club. Il Milan per come si comporta con noi è sempre speciale. Quello che ho provato qui è stato sempre intenso. Ho visto giocatori andare via, e non parlo solo di Sheva, che poi mi hanno sempre detto di valutare bene le mie decisioni perchè il Milan è diverso".

    Adesso il sogno che il Kakà coltiva è quello di poter indossare, prima o poi, la fascia che per anni è stata di Paolo Maldini. "Questa è la mia quinta stagione al Milan, voglio diventare un simbolo, una bandiera, un giorno capitano di questo club, rispettando le gerarchie - ha ammesso il giocatore -. Arriverà questo giorno, sostituire Paolo sarà una grande responsabilità. Voglio fare come lui: raggiungerlo non sarà facile, però cercherò di andare il più vicino possibile ai grandi traguardi e a i numeri che lo riguardano. Segnare tanti gol, vincere tanto. Ecco i miei obiettivi. Voglio entrare nella storia di questo club".

    Rimanendo sulla stretta attualità, Kakà ha parlato anche del problema al ginocchio e della voglia di tornare in forma per la sfida di Champions League con l'Arsenal. "Mi sento meglio - ha concluso il rossonero -, ieri ho provato a correre ed è andata bene. Per domani non sono a disposizione, ma per martedì sono molto fiducioso. Questo non è stato un buon periodo per me, fisicamente da un mese a questa parte non sono al meglio. E poi c'è il ginocchio e la botta dell'altro giorno. Ma questa settimana ho avuto modo di lavorare molto, anche sul piano fisico. Mi impegno tanto per arrivare a martedì in grande forma e fare quello che tutti si aspettano da me. Contro l'Arsenal sarà una partita speciale, immagino San Siro stra-pieno, ricordo Milan-Celtic dell'anno scorso. Alla fine quella si è rivelata una serata indimenticabile, speriamo lo sia anche quella di martedì".




    (realsports.it)
     
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  6. fashion™
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    CITAZIONE (Bari91 @ 29/2/2008, 20:45)
    Milan - Kakà: "Rossonero per tutta la vita"
    Adesso il sogno che il Kakà coltiva è quello di poter indossare, prima o poi, la fascia che per anni è stata di Paolo Maldini. "Questa è la mia quinta stagione al Milan, voglio diventare un simbolo, una bandiera, un giorno capitano di questo club, rispettando le gerarchie - ha ammesso il giocatore -. Arriverà questo giorno, sostituire Paolo sarà una grande responsabilità. Voglio fare come lui: raggiungerlo non sarà facile, però cercherò di andare il più vicino possibile ai grandi traguardi e a i numeri che lo riguardano. Segnare tanti gol, vincere tanto. Ecco i miei obiettivi. Voglio entrare nella storia di questo club".

    (realsports.it)

    Queste dichirazioni sono da applausi :app:
    Queste sono le cose che rendono bello il calcio nonostante tutto...!
    Complimenti Ricardo, tutto questo ti fa onore!!!
     
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  7. Bari91
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    LA SPINA DORSALE


    E' a febbraio e marzo che si raccolgono punti decisivi per la zona Champions. E Massimo Ambrosini c'è. L'anno scorso decisivo contro Sampdoria e Atalanta, quest'anno contro Palermo ed Empoli


    MILANO - Allora non è un caso. No, che non può essere un caso. Intanto, come avevano già confermato in questa stagione le vittorie di Genova, di Roma (sponda Lazio) e di San Siro contro il Palermo, se nel tabellino c'è un gol di Massimo Ambrosini, alla fine della partita il Milan vince. Ma questo è un dettato scaramantico, che trova radici in molte altre partite della squadra rossonera, dal momento che da quando il campione pesarese gioca con questa maglia il Milan non ha MAI perso una partita se nel corso della stessa c'è stato un suo gol.

    Ma l'operazione Ambro, che ha gli stessi tempi e la stessa pesantezza di un anno fa, è qualcosa che non può limitarsi alla tiritera dei corsi e dei ricorsi. Se il Milan riuscirà, come si augura e come proverà a fare fino all'ultima giornata, nell'area Champions, ovvero nell'area dei primi quattro posti del campionato, non potrà che stringere con gratitudine la mano di Ambro. I gol del nazionale azzurro non sono solo decisivi. Non è un discorso di mera efficacia. Il fatto è che sono tempestivi, piombano sulla stagione del Milan al momento giusto, quando c'è bisogno, quando non c'è altra soluzione.

    Tra febbraio e marzo, gli stessi tempi della scorsa stagione. Un anno fa il Milan era tornato da Glasgow, andata degli Ottavi di finale di Champions League contro il Celtic. Nella difficoltà del recupero da uno sforzo intenso come quello europeo, capita un avversario ostico come la Sampdoria affrontata peraltro in dieci per l'espulsione di Massimo Oddo in apertura. Quando lo 0-0 sembrava ineluttabile, ecco il colpo di testa vincente, in recupero di Ambro. E sono tre punti. Poi, più avanti, dopo il ritorno con il Celtic, arriva l'Atalanta a San Siro. Stesse difficoltà della Samp e stesso 1-0: gol di testa di Ambrosini. Sei punti netti.

    Quest'anno, idem come sopra. Anche senza la perentorietà nel gioco aereo della scorsa stagione, Massimo Ambrosini gronda efficacia. Dopo l'andata degli Ottavi di Champions a Londra, ecco Milan-Palermo a San Siro. Dopo lo stranissimo gol del vantaggio rosanero, ecco il pareggio fondamentale di Ambro, proprio nel momento in cui la squadra era un po' frastornata per la menomazione di Kakà colpito da dietro dopo 1 minuto e 44 secondi di gioco. Poi, nel finale, il 2-1 firmato Inzaghi. Quindi, ieri. Un colpo di testa da punta pura, con l'elevazione in fasce discendente. Insomma, sei punti netti anche di questi tempi. Grazie Ambro.




    (acmilan.com)
     
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  8. Bari91
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    IERI, OGGI E DOMANI


    L'orgoglio di essere il club più titolato, gli obiettivi immediati e futuri. E' a 360° l'intervento di Galliani al Milan Business Forum: 'L'anno prossimo punteremo al campionato. Ora concentriamoci sul 4° posto'.



    MILANO - Con il ritrovo delle 10.30 è iniziata la prima giornata della 7' edizione del MILAN BUSINESS FORUM, la manifestazione organizzata dalla Società Rossonera per consolidare la Community delle Aziende Partner. L'evento si è svolto oggi e continuerà domani, per tutti gli sponsor, a bordo di MSC Orchestra, Ammiraglia della flotta MSC Crociere, presso il Ponte dei Mille del Porto di Genova.

    Alle 15:00, come da programma, è cominciata la conferenza stampa ufficiale che ha visto protagonisti Adriano Galliani, Vice Presidente Vicario e Amministratore Delegato A.C.Milan, Laura Masi, Direttore Marketing e vice Direttore Commerciale e Pierfrancesco Vago, CEO MSC Crociere.



    'La Champions League, il Mondiale per Club e la Supercoppa Europea che abbiamo vinto dall'ultimo Milan Business Forum ad oggi ci hanno reso campioni nel mondo e club più titolato con 18 trofei. E' qualcosa che ci riempe di gioia.
    Annuncio che, la prossima estate, le 18 Coppe faranno il giro di molte località italiane dal Nord al Sud e questo evento si chiamerà 'Milan Roadshow'. Sarà un momento di aggregazione, qualcosa che rientra nella nostra politica.
    Oggi c'è è un po' di amarezza per l'eliminazione dalla Champions League 2007-2008, ma tutti i detentori della Coppa sono usciti agli ottavi l'anno dopo. Mi riferisco al Porto, la Barcellona, al Liverpool e infine al Milan. Noi però continuiamo ad essere il Milan.
    Silvio Berlusconi è intenzionato a restare presidente e noi andiamo avanti così, come nessun club fino ad oggi è mai riuscito a fare.
    Otto finali di Champions League sono qualcosa di incredibile e restano qualcosa di incredibile'.


    La conferenza è quindi continuata con le risposte di Galliani ai giornalisti presenti sui vari temi di attualità calcistica. Ecco, argomento per argomento, le principali dichiarazioni dell'amministratore delegato del Milan:


    MERCATO
    'Non so chi sarà il prossimo attaccante. Di mercato parlerò dal 19 maggio, adesso ci dobbiamo concentrare per arrivare in Champions League. A volte leggo che siamo vecchi, ma il Milan è come un'azienda. Abbiamo cercato di fare acquisti mirati per raggiungere degli obiettivi che tra l'altro abbiamo raggiunto. Faremo una campagna acquisti per restare in vetta al mondo. Proprio come in un'azienda, bisogna guardare in alto e mai in basso'.

    COPPA UEFA-CHAMPIONS LEAGUE
    'Le dichiarazioni di Gattuso sulla coppa Uefa? Mi ricordo quando nel 1995-1996 abbiamo fatto le trasferte di Uefa, andammo anche in Polonia, ma noi vogliamo comunque rimanere protagonisti nella grande Europa e faremo un grande sforzo per tornare in Champions League'.



    ROMA-MILAN
    'Non commento il valore della Roma, perchè poi dicono che sono contro l'Inter. Dopo qualche anno turbolento abbiamo fatto la pace con Franco Sensi e anche con la figlia i rapporti sono ottimali. Tra noi e la Roma c'è inoltre un accordo per non prenderci reciprocamente i giocatori. Per quanto ci riguarda, noi dobbiamo fare un punto in più della Fiorentina, perchè siamo in vantaggio negli scontri diretti. Faremo un grande sforzo per raggiungere l'obiettivo'.

    SORTEGGIO DI CHAMPIONS LEAGUE
    'Arsenal-Liverpool è un tradizionale derby inglese. Per quanto riguarda la sfida tra Roma e Manchester, auguro ai giallorossi di fare con il Manchester quello che il Milanha fatto con il Liverpool e cioè prendersi la rivincita.
    Ci sono varie motivazioni per le quali oggi ci sono quattro inglesi ai quarti di Champions. L'inghilterra è una nazione ricca, sia per i salari che per i diritti tv, ma non solo. E' ricca anche di stadi. Noi abbiamo invece impianti obsoleti e di proprietà pubblica. L'Arsenal fattura 134 milioni di euro mentre noi a San Siro l'anno scorso abbiamo fatturato 28.000 euro. Le conclusioni le traggano gli altri...
    Vi faccio un altro esempio. L'Inghilterra ha investito in acquisti verso l'estero 280 milioni di euro, la Spagna 182, l'Italia 40. Anche qui, traete voi le conclusioni'.

    SETTORE GIOVANILE E POSSIBILI RIENTRI AL MILAN
    'Il settore giovanile del Milan ha dato il maggior numero di giocatori in serie A. Senza togliere niente a nessuno, cito Matri nel Cagliari, Borriello nel Genoa e Pozzi nell'Empoli. Non so però se saremmo andati con loro a fare otto finali di Champions League. Ogni azienda si dà degli obiettivi commerciali. II nostro presidente, il nostro tecnico e i nostri giocatori meritano fiducia.
    Borriello è il capocannoniere del club rossoblu e dopo quest'estate vedremo cosa succederà con lui. E' in compartecipazione libera, ovvero al 50% tra noi e il Genoa. Non so se troveremo un accordo, altrimenti, come succedeva una volta, andremo alle buste.
    Anche in previsione delle nuove regole Uefa, penso ad un giocatore come Sammarco, oggi in compartecipazione con la Sampdoria, ma anche a Marzoratti, Pozzi e Antonini'.

    ANDRY SHEVCHENKO E FERNANDO TORRES
    'Per quanto riguarda Andriy, è un giocatore che è rimasto nei nostri cuori. Fino all'ultimo ho cercato di convincerlo a non andare via, ma è stato lui a decidere di lasciare il Milan. Se Sheva vuole tornare non lo so, ma le bugie a Pasqua sono ammesse!(ride, ndr)
    Torres invece era un nostro obiettivo, ma non volevamo spendere 36 milioni di euro per comprarlo. E' nato e cresciuto all'Atletico Madrid e a quel tempo era incedibile'.

    OBIETTIVI FUTURI
    'Quest'anno abbiamo puntato al Mondiale per Club e l'abbiamo vinto. L'anno prossimo metteremo al primo posto il campionato. Non avremo, purtroppo, la supercoppa Europea e il viaggio in Giappone e quindi le nostre forze si concentreranno sulla conquista dello scudetto. Per quest'anno è importante arrivare al quarto posto, ma dalla prossima stagione il campionato sarà in cima, o quanto meno in coabitazione, ai nostri grandi obiettivi'.




    (acmilan.com)
     
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  9. Luis Nani
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    si complica la possibilità di arrivare al 4arto posto per il milan,vista la vittoria della fiorentina sul genoa
     
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  10. Bari91
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    Mai dire mai, la fiorentina non credo che le vinca tutte! Il Milan idem ma ce la può fare a superare i viola!
     
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  11. rosanero _4_ever
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    Kakà: "Real? Non ha mai parlato con me"
    Il fantasista del Milan, Ricardo Izecson Kakà, intervistato dall’emittente spagnola "Onda Cero" spiega le ragioni che hanno determinato a più riprese la "fumata nera" nella trattativa avanzata dal Real Madrid per assicurasi le sue prestazioni.
    "Ho sempre detto che per cambiare squadra era necessario l’accordo tra i presidenti, tra le società, io sto bene a Milano, mi sento a mio agio nella squadra e nella città - ha ribadito il brasiliano - Il Real con me non ha mai parlato, lo ha fatto con il mio agente che ha spiegato ai dirigenti madrileni che bisognava prima trovare un accordo con il Milan prima di parlare con me".
    Kakà apre poi le porte al connazionale Ronaldinho: "Ronaldinho al Milan? Sarebbe il benvenuto, è un grandissimo giocatore".

     
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  12. Bari91
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    IN SEI IN CAMPO

    Quasi 300 minuti disputati in totale dai sei giocatori rossoneri scesi in campo con le rispettive nazionali. Oddo, Ambrosini e Simic non sono stati schierati nelle amichevoli di ieri sera. Gran gol di Pato.



    MILANO - In occasione degli impegni con le rispettive nazionali, i nove rossoneri convocati hanno disputato in tutto 293 minuti. Esordio per il giovane Alexandro Pato con la maglia del Brasile che ha realizzato la rete della vittoria verdeoro. Fra i rossoneri convocati, Andrea Pirlo e Kala Kaladze sono scesi in campo dal primo minuto, gli altri nazionali sono entrati a gara in corso.

    QUESTI I MINUTI DISPUTATI DAI ROSSONERI:

    ELCHE - SPAGNA-ITALIA 1-0:
    ANDREA PIRLO: 45 minuti
    RINO GATTUSO: 45 minuti

    LONDRA - BRASILE-SVEZIA 1-0:
    ALEXANDRE PATO: 31 minuti - 1 GOL

    BELFAST - IRLANDA DEL NORD-GEORGIA 4-1
    KAKHA KALADZE: 90 minuti

    VIENNA - AUSTRIA-OLANDA 3-4:
    CLARENCE SEEDORF: 45 minuti

    ROUEN - UNDER 21 - FRANCIA-REPUBBLICA CECA 4-1
    YOANN GOURCUFF: 37 minuti





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  13. Bari91
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    AVANTI COSI', FINO ALLA FINE


    Adriano Galliani e Carlo Ancelotti sottolineano la grande prestazione di una squadra ritrovata non senza qualche rammarico. Con questa concentrazione, con Kakà e Pippogol molto sarebbe potuto cambiare



    MILANO - Al termine della bella vittoria rossonera sul Cagliari le parole di Adriano Galliani:

    "C'è qualche rimpianto dopo il Milan visto questa sera, ma quando abbiamo due big come Kakà e Inzaghi la situazione cambia. L'atteggiamento della squadra oggi è stato perfetto, non abbiamo concesso un tiro alla formazione avversaria, avessimo fatto sempre così nelle ultime sfide casalinghe come minimo avremmo raccolto degli 0-0. Ma ripeto, quando noi abbiamo a disposizione Kakà e l'immarcescibile bomber Pippo Inzaghi la nostra è un'altra dimensione. I grandi giocatori non sono indispensabili ma aiutano a vincere, questa è la differenza. Ronaldinho? Vedremo.."

    "E' stata una settimana di concentrazione, ma frustate a Milanello non sono mai volate. Carlo Ancelotti sa lavorare con grande sintonia con il gruppo, andrà avanti ancora molti anni come hanno fatto Ferguson e Wenger nei rispettivi club. Il Milan farà quanto riterrà necessario per allestire una formazione competitiva, sul futuro bisogna stare tranquilli. La nostra sarà una campagna acquisti di rafforzamento a prescindere dal raggiungimento della Champions. Ancelotti ha chiuso le porte a Sheva? No, ha solo espresso delle considerazioni tecniche. In ogni caso si fanno tantissimi e troppi nomi e certo tutti non potranno arrivare".

    Particolarmente soddisfatto dopo la sfida con il Cagliari l'allenatore Carlo Ancelotti analizza l'andamento della gara:

    "Occorreva vincere e ritrovare certi automatismi in questa sfida con il Cagliari. Siamo stati sciolti e abbiamo giocato con grande attenzione, abbiamo messo subito al sicuro il risultato, poi ci ha pensato Inzaghi nel secondo tempo quando abbiamo avuto un piccolo calo. Putroppo dopo questa sfida, in vista della Juventus, ci ritroviamo con qualche problema a livello difensivo: con la Juve avremo parecchie assenza ma l'importante è stato dimostrare che questa squadra è ancora viva".

    "Inzaghi per noi è fondamentale, quando si ritrovano questi giocatori la situazione cambia per forza di cose. Ma questa sera in tanti hanno dato un grande contributo, Brocchi per esempio, uno che pur non giocando dall'inizio ha sempre dato un grande contributo. Questa sera ha fornito un' ottima palla per Pippo, giocata che ha ricordato l'azione di Atene. Durante la settimana con la squadra abbiamo discusso parecchio su questa nostra situazione di difficoltà, dopo una analisi attenta abbiamo subito raccolto i risultati. Mi ha fatto un grande piacere chiudere il primo tempo con il doppio vantaggio, era da tanto che non accadeva. Il nostro dovere adesso è mantenere questo atteggiamento, rimanere saldi e concentrati come solo una grande squadra sa fare".



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  14. Bari91
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    IL SACRO FUOCO


    Liverpool e Milan, ovvero la stessa spregiudicata capacità di convivere con le emozioni altalenanti della "Champions". Da quattro anni a questa parte sempre nelle prime quattro: o una delle due o entrambe




    MILANO - Ma questa è Milan-Ajax! O forse Milan-Lione? O Milan-Bayern? A quanti tifosi rossoneri è tornata in mente la sfida fra Inzaghi e Ibrahimovic, fra Maldini e Chivu dell'aprile 2003 o tante altre eliminatorie ad alto livello ancora ben impresse nella carne rossonera...Ieri sera erano in campo Liverpool e Arsenal, la nostra maglia evidentemente non c'era, ma le vibrazioni della partita le conoscevamo bene. L'altalena mozzafiato delle emozioni vissute sul cornicione della Champions con il vuoto della notte che cambia fisionomia da un'attimo all'altro, ora cornice di una festa ora trappola, quel brodo che per i campioni veri non scotta mai: tutte sensazioni troppo fresche per non venire risvegliate dalla girandola di Anfield.

    Ci sono stati attimi Arsenal, ci sono stati attimi Liverpool: gli ultimi a scoccare sono stati quelli dalla tonalità rossa più forte, più acre, quelli cui il destino e il cronometro hanno fatto le congratulazioni per essersi presentati puntuali al 93'. Grande squadra l'Arsenal, ancora una volta: fisicità, fraseggi e fase offensiva di profilo e spessore molto alti. Ma alla resa dei conti quando la Champions prende questa piega, quando la qualificazione inizia a rimbalzare di qua e di là, non è più calcio. E' spirito, sacro fuoco, è soffio dell'anima. E il Liverpool è un braciere senza fondo. I Reds hanno nei pori la magia della Champions, esattamente come il Milan. Non a caso la squadra di Benitez è l'unica che può puntare allo stesso risultato del Milan: tre finali nel giro di quattro anni.

    Il Liverpool è stato in finale nel 2005, nel 2007 ed è in corsa per la Finale Champions 2008. Ieri Hyppia e compagni hanno sofferto e vinto, stretto i denti ed esultato, condividendo ogni emozione con il proprio pubblico, come il Milan nel 2003 contro l'Ajax, come il Milan ad Eindhoven nel 2005, come contro Bayern e Lione nel 2006, come contro Celtic, Bayern e Manchester nel 2007. Milan e Liverpool hanno condiviso emozioni fortissime, sia soavi che crudeli, a Istanbul come ad Atene. Sono due squadre che incarnano di più e meglio la sfacciata spietatezza della più bella competizione del mondo. Cosa che è bello e sacrosanto riconoscere anche quando si è fuori, perchè la Champions è sempre la Champions. Inimitabile e unica.

    Sarà un caso ma negli ultimi quattro anni di Champions League il Milan e il Liverpool sono sempre stati presenti fra le prime quattro, nella vera, elettrizzante, ultima fase della competizione: nel 2005 c'erano entrambe, nel 2006 solo il Milan, nel 2007 entrambe, nel 2008 solo il Liverpool. L'affinità elettiva con quella Coppa stupenda è ancora in corsa. Quest'anno c'è il Liverpool, assente nel 2006 pochi mesi dopo il Mondiale per Club perso dai Reds a Yokohama, ma con la sua presenza si sente rappresentato anche un lapillo del sacro fuoco con cui lo stesso Milan (quest'anno eliminato da un grande Arsenal) ama onorare la Champions. E che farà di tutto per continuare ad onorare di qui ai prossimi anni.




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  15. Artù92
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    Seedorf avvisa Ronaldinho:"Benvenuto, ma il 10 è mio"

    MILANO, 14 aprile 2008 - Clarence Seedorf non è certo un tipo che le manda a dire. A Ronaldinho compreso. "Se arriva al Milan sono contento, è un altro grande campione. È il benvenuto", dichiara l'orange a proposito di un eventuale approdo del fenomeno del Barcellona. Ma allo stesso tempo lo avvisa così: non chieda la maglia numero 10.
    GERARCHIE - "Quando sono arrivato al Milan dall'Inter, dove avevo il 10, non l'ho fatto perché era sulle spalle di Rui Costa - spiega Seedorf -. Poi quando Rui è andato via, allora ho chiesto di poterlo avere, d'altronde il 10 è sempre stato il mio numero preferito. Credo che questo modo di fare possa valere per tutti". Per il resto l'arrivo di Dinho è un bene, una di quelle cose "che possono restituire entusiasmo all'ambiente". Ma bastasse Ronaldinho. In questo senso Seedorf è chiaro: "L'allenatore e la società sanno quello che serve, si tratta di trovare giocatori che possano fare la differenza. Io in questi discorsi non entro, spero solo che la società faccia quello di cui c'è bisogno".
    ARBITRI - Sì, il coraggio non è mai mancato a Clarence; anche quando si tratta di puntare il dito indice contro gli arbitri. L'accusa è chiara: i fischietti sbagliano troppo. L'olandese rivede il film della stagione rossonera e, oltre a una buona dose di autocritica, non può fare a meno di mettere nella lista anche gli errori arbitrali.
    10 PARTITE - "Non amo parlare degli arbitri - sottolinea Seedorf -, anche perché discutere con loro è difficile, ti dicono: 'Ho visto così e decido io'. Anche sabato però ci sono stati episodi che hanno condizionato la partita. Loro devono applicare un regolamento che interpretano come vogliono". Poi entra nello specifico: "Quest'anno il Milan ha subito troppi errori da parte degli arbitri e questo ha condizionato tanto la stagione. Tre o quattro errori vanno bene, ma ci sono state almeno dieci partite con errori arbitrali abbastanza gravi".
    IL 4° POSTO - Archiviata la questione arbitrale, Seedorf parla poi del momento rossonero no del Milan, anche se non nasconde il suo ottimismo. "Noi ci abbiamo messo del nostro, ma visti i risultati di ieri ce la possiamo ancora fare. I risultati di ieri ci fanno sperare e arrabbiare allo stesso tempo. Sperare perché sono risultati buoni, ma arrabbiare perché è un'altra opportunità persa per avvicinarci al quarto posto per la quarta volta in un mese e mezzo".
    GOL SUBITI - Infine un'analisi sulla tenuta della squadra. E Seedorf ancora una volta è obiettivo: "Contro la Juve il primo tempo è stato totalmente del Milan, ma nonostante questo abbiamo subito due gol e questo ci deve far riflettere".

    Fonte: Gazzetta.it
     
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