News Milan

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  1. Bari91
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    Si ferma Kalac, Milan a porta vuota


    Rossoneri nei guai: dopo Dida, indice lussato per il portiere in seconda, rischia di saltare l'Arsenal


    MILANO
    Dida si fa male da seduto, Kalac si lussa un dito stando in piedi. Risultato? Il Milan si prepara a giocare contro l’Arsenal senza certezze in porta. Il fantozziano incidente che a Parma ha bloccato Dida non si è risolto in una giornata: ieri, infatti, il brasiliano è rimasto disteso nel letto di casa e ha avuto bisogno dell’assistenza dei medici. Qualcuno ha ironizzato dicendo che più che un colpo della strega era da considerarsi un colpo di fortuna per il Milan. Invece, nella tarda mattina, ha dovuto ricredersi perché anche Kalac è finito ko. Colpa di un pallone trattenuto male proprio nella parte finale dell’allenamento. Un colpo secco che è costato all’australiano la lussazione della seconda falange dell’indice della mano destra. I responsabili del settore medico hanno capito immediatamente che si trattava di un guaio fastidioso e così Kalac è stato trasportato in ospedale dove gli è stata ridotta la frattura. Il suo dito è stato steccato: verrà curato con la tecarterapia (scariche elettriche che stimolano energia nei tessuti).

    Il Milan gioca mercoledì, il tempo stringe e non è possibile fare previsioni. Dipenderà appunto dal giocatore e da come si evolverà la situazione nelle prossime ore. Ancelotti ha due alternative. Nelle liste Champions ci sono Fiori e il giovane Primavera Offredi, ma tra i due ha più possibilità di giocare l’esperto ex laziale che finì nel mirino della Gialappa’s per alcune non parate piuttosto rocambolesche. A 39 anni Valerio Fiori rischia di debuttare in Champions League in una partita delicatissima. Abituato a vedere la squadra dalla tribuna (in otto anni di Milan ha due sole presenze tra campionato e coppa Italia), nelle prossime ore si allenerà con uno spirito diverso anche se a dire il vero a Milanello passa come un esempio di grande professionalità. Fiori ha approfittato di questi anni da «osservatore» per farsi una laurea in Giurisprudenza e arricchire la sua cultura. La società rossonera ha continuato a prolungargli il contratto perché ormai lui fa parte della famiglia. «Se toccherà a me, cercherò di dare il massimo, senza timore», ha confessato ieri pomeriggio dopo che le agenzie avevano sparato in tutti i modi la notizia dell’infortunio di Kalac.

    Ancelotti aspetta, Galliani anche. Non per una questione di sfiducia, ma viste le ultime prestazioni e i pochi gol presi (tre nelle ultime otto partite), tutti si augurano che l’australiano riesca a sopportare il dolore e accetti di farsi bloccare il dito infortunato. Dida, a oggi, infatti, non può rappresentare un’alternativa sicura, visto che sta peggio di Kalac e ha un problema alla schiena che si può ripresentare da un momento all’altro. La sua integrità fisica è in discussione da qualche mese, ma è stata nascosta ad arte per non alimentare altre polemiche. Per il futuro è chiaro che Galliani dovrà guardarsi intorno. Non è pensabile che la società possa continuare a ignorare il problema. Le alternative sul mercato ci sono e a quanto pare negli ultimi tempi anche Berlusconi si è convinto che a giugno dovrà spendere dei soldi per un portiere. Il primo della lista è Frey della Fiorentina, ma il club rossonero non vuole scambiarlo con Gilardino, come vorrebbero i viola. L’alternativa è Lloris del Nizza. Le ricerche però continuano.

    Intanto bisogna arrivare in fondo a questa stagione che si preannuncia in salita, soprattutto in campionato. L’unica buona notizia della giornata di ieri, visto che la Fiorentina è tornata al 4° posto, è arrivata da Pato. Il giovane talento brasiliano sembra recuperato all’infortunio alla caviglia. Ancelotti per la gara contro l’Arsenal deve decidere se farlo partire dall’inizio o dare spazio a Gilardino.




    (lastampa.it)


    Pirlo l'insostituibile: l'anima del Milan


    Senza di lui il Milan non ha anima. Altro che Kakà e Pato, il vero insostituibile di questo Milan è Andrea Pirlo un giocatore che riesce a dare i ritmi giusti ad una squadra che ha bisogno delle sue geometrie


    ROMA, 18 febbraio - Usiamo un paradosso: Pirlo è la rovina del Milan e probabilmente lo sarebbe di qualunque squadra. Quando una squadra gioca con Pirlo, non si adatta a nessun altro elemento di quel ruolo. E poiché Pirlo è unico, il Milan ha un problema serio. Ultima riprova, di una lunghissima serie, sabato pomeriggio a Parma. Nel primo tempo senza Pirlo, il Milan era la più banale, scontata, lenta e impacciata formazione di questo campionato; nel secondo tempo con Pirlo si è trasformata, ha ripreso colore, ritrovato fiducia e rilanciato se stessa. Si è posta ai piedi della sua guida, si è consegnata alle sue idee e da quel momento ha sbagliato ben poco.

    INSOSTITUIBILE - Di Kakà, il Milan forse potrà fare a meno: può giocare con Seedorf trequartista (come uomo-assist è preferibile al brasiliano) e Pato può garantire i gol del Pallone d’Oro. A Pirlo, invece, non può rinunciare. Negli anni scorsi Ancelotti ha cercato il suo sosia con ostinazione, ma chiunque venisse schierato in quel ruolo falliva. È un ruolo-bòtola: ci finiscono tutti dentro. Ci ha provato Rui Costa, il cui posto da trequartista era stato occupato da Kakà: non aveva i tempi giusti, l’azione ripartiva sempre con un attimo di ritardo. Poi è stata la volta di Ambrosini: non ha la fantasia di Pirlo e nemmeno le parabole, conoscendo soprattutto un calcio fisico. Quindi Brocchi: molta corsa, poche idee. Lo svizzero Vogel: improponibile come paragone. Il francese Dhorasoo: è una mezz’ala, non un regista, e comunque a Milano non aveva più la forza di interpretare il ruolo.

    EMERSON NEGATIVO - Infine Emerson: pagato 5,5 milioni di euro, è stato uno dei punti negativi del mercato rossonero. Lo hanno preso proprio per far respirare Pirlo, ha giocato pochissimo per una serie di infortuni, ma sabato, nel primo tempo di Parma, c’era proprio l’ex madridista nel posto di Pirlo ed era come una Ferrari guidata da un autista della domenica. Quando è entrato Pirlo, il brasiliano è rimasto davanti alla difesa e il bresciano ha fatto l’interno destro. È stato, per Emerson, il momento peggiore: Pirlo gli ha fatto capire di cosa ha bisogno una squadra. Pirlo, la rovina di Emerson, la rovina del Milan.



    (corrieredellosport.it)
     
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