News Milan

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  1. Bari91
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    Lippi, nostalgia canaglia. Ma non chiedetegli se gli piacerebbe guidare il Milan: "Ancelotti ed il Milan sono fatti l'uno per l'altro, guai a scinderli..."


    "Un sogno ce l'ho ma non lo rendo pubblico".


    L'ex ct della Nazionale Italiana, Marcello Lippi ha parlato in esclusiva nella puntata di stasera de “Il Rosso e il Nero”, la rubrica di SKY Sport dedicata al Milan.

    Mister ce l’ha un sogno? “Io ce l’ho un sogno, ma come tali vanno tenuti dentro e non resi pubblici. Ma la cosa che mi manca di più, ripeto, è il rapporto con un gruppo di persone con le quali poter costruire un qualcosa di veramente bello e di importante per raggiungere un obiettivo. Di sicuro, non in una nazionale, perché è talmente fresca la gioia che abbiamo provato un anno e mezzo fa, vincendo un mondiale con la nostra nazionale, che andarlo a difendere in un’altra nazionale non me la sento proprio”.

    In quest’ultimo periodo si è parlato molto di Lippi al Milan… “Il Milan è una famiglia, la sensazione dall’esterno è proprio quella, di una grande famiglia, dove c’è grande affetto. La persona più indicata per guidare questa squadra è in assoluto Carlo Ancelotti. Il Milan non se lo farà scappare e lui non si farà scappare il Milan. E’ una persona fantastica, è la persona ideale per guidare questa squadra e lo fa con tanto successo da tanti anni”.

    Come vede i rossoneri in Champions League? “In questa competizione loro danno il massimo, anche per i loro avversari, perché non c’è dubbio che l’Arsenal ha avuto timore, soggezione di questo Milan. Fra i giovani dell’Arsenal, bravissimi fin che vogliamo, sicuramente fra di loro si saranno chiesti, ma come mai questi vincono sempre? Perché vanno sempre in finale? Perché diventano Campioni d’Europa? Perché diventano Campioni del mondo?. Come mai? C’è questa sorta di soggezione, che poi si vede, in campo la si nota. C’è questa convinzione, questa autostima, questa predisposizione a queste gare. Poi, magari, in campionato capita qualche cosa che ti porta a staccarti e, magari, ci pensi meno”.

    Cosa pensa di Pato? “Ho sempre considerato Pato uno dei migliori diciottenni al mondo, se non il migliore. Non è un giocatore ancora completo, ed è anche abbastanza normale che sia così. E’ molto forte, ha tutto dell’attaccante, la velocità, la potenza, ha il tiro, destro e sinistro. E’ veramente bravo”.

    E di Pirlo cosa ci dice… “Non fatemi dire parole su Pirlo, perché Pirlo è una cosa fantastica. A parte che è una cosa fantastica come persona, sembra uno che parla poco, ma è sempre presente in tutte le discussioni. E’ sempre sollecitato dai compagni, il suo parere è sempre considerato molto importante. Alla sua maniera è un leader. E’ un leader come esempio, come importanza nella sua posizione in campo ed è un giocatore che è una cosa straordinaria. Ha una gestione della posizione in campo, del pallone, del rapporto con l’avversario. Quello che tanti non si rendono conto, e che non è neanche facile saltarlo”.

    Non ce n'e' uno simile? “No. Con le sue caratteristiche no”.

    Il fenomeno Borriello… “Borriello è cresciuto, fino ad ora aveva fatto pochi gol in tante partite. Invece, ora, ha fatto tanti gol in poche partite. Probabilmente la somma delle esperienze che ha avuto fino adesso, si è trasformata nel momento in cui ha trovato l’ambiente per lui ideale, compagni ideali o anche l’allenatore. Questo deve far capire che è vero che ci sono dei posti che vengono occupati da giocatori stranieri, eccetera, eccetera, ma è altrettanto vero che i campioni vengono fuori, comunque”.



    (goal.com)
     
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1662 replies since 8/8/2007, 09:39   14666 views
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