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  1. Bari91
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    Milan: nuova tegola, Kalac in dubbio per Londra


    Milano, 17 febbraio - Brutte notizie per Carlo Ancelotti: Zeljko Kalac e` in dubbio per Londra. La sfortuna non si allontana da Milanello. Febbraio si e` aperto con il ko di Pato, e` proseguito con lo stop forzato per Kaka` ed e` giunto al culmine con il grave infortunio di Ronaldo e l`atipico colpo della strega che ha colto Dida durante l`intervallo di Parma-Milan di sabato sera. Adesso, pero`, MilanLab dovra` fronteggiare una nuova emergenza.

    Questa mattina, infatti, Kalac ha riportato una lussazione alla seconda falange del dito indice della mano destra. Le sue condizioni verranno valutate lunedi` in attesa di capire se sara` disponibile per la partita di Londra contro l`Arsenal, che si disputera` mercoledi` sera. Se Kalac non dovesse farcela, a meno di un clamoroso recupero di Dida, nell`andata degli ottavi di Champions League potrebbe cosi` giocare Valerio Fiori.

    Il terzo portiere rossonero, pero`, non gioca una gara ufficiale dal 18 dicembre del 2003, un Milan-Sampdoria di Coppa Italia. Per l`ex numero uno di Lazio e Piacenza sarebbe un esordio in Champions a 38 anni suonati. E, in quel caso, il dodicesimo sarebbe il diciannovenne Daniele Offredi. Un modo come un altro per dire che all`Emirates potrebbe essere emergenza vera.


    (M. Fontana, DTS)
     
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  2. G & G
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    Sciocchezze è un lieve infortunio ad un dito c'è l'ha farà per la champions
     
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  3. Bari91
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    Si ferma Kalac, Milan a porta vuota


    Rossoneri nei guai: dopo Dida, indice lussato per il portiere in seconda, rischia di saltare l'Arsenal


    MILANO
    Dida si fa male da seduto, Kalac si lussa un dito stando in piedi. Risultato? Il Milan si prepara a giocare contro l’Arsenal senza certezze in porta. Il fantozziano incidente che a Parma ha bloccato Dida non si è risolto in una giornata: ieri, infatti, il brasiliano è rimasto disteso nel letto di casa e ha avuto bisogno dell’assistenza dei medici. Qualcuno ha ironizzato dicendo che più che un colpo della strega era da considerarsi un colpo di fortuna per il Milan. Invece, nella tarda mattina, ha dovuto ricredersi perché anche Kalac è finito ko. Colpa di un pallone trattenuto male proprio nella parte finale dell’allenamento. Un colpo secco che è costato all’australiano la lussazione della seconda falange dell’indice della mano destra. I responsabili del settore medico hanno capito immediatamente che si trattava di un guaio fastidioso e così Kalac è stato trasportato in ospedale dove gli è stata ridotta la frattura. Il suo dito è stato steccato: verrà curato con la tecarterapia (scariche elettriche che stimolano energia nei tessuti).

    Il Milan gioca mercoledì, il tempo stringe e non è possibile fare previsioni. Dipenderà appunto dal giocatore e da come si evolverà la situazione nelle prossime ore. Ancelotti ha due alternative. Nelle liste Champions ci sono Fiori e il giovane Primavera Offredi, ma tra i due ha più possibilità di giocare l’esperto ex laziale che finì nel mirino della Gialappa’s per alcune non parate piuttosto rocambolesche. A 39 anni Valerio Fiori rischia di debuttare in Champions League in una partita delicatissima. Abituato a vedere la squadra dalla tribuna (in otto anni di Milan ha due sole presenze tra campionato e coppa Italia), nelle prossime ore si allenerà con uno spirito diverso anche se a dire il vero a Milanello passa come un esempio di grande professionalità. Fiori ha approfittato di questi anni da «osservatore» per farsi una laurea in Giurisprudenza e arricchire la sua cultura. La società rossonera ha continuato a prolungargli il contratto perché ormai lui fa parte della famiglia. «Se toccherà a me, cercherò di dare il massimo, senza timore», ha confessato ieri pomeriggio dopo che le agenzie avevano sparato in tutti i modi la notizia dell’infortunio di Kalac.

    Ancelotti aspetta, Galliani anche. Non per una questione di sfiducia, ma viste le ultime prestazioni e i pochi gol presi (tre nelle ultime otto partite), tutti si augurano che l’australiano riesca a sopportare il dolore e accetti di farsi bloccare il dito infortunato. Dida, a oggi, infatti, non può rappresentare un’alternativa sicura, visto che sta peggio di Kalac e ha un problema alla schiena che si può ripresentare da un momento all’altro. La sua integrità fisica è in discussione da qualche mese, ma è stata nascosta ad arte per non alimentare altre polemiche. Per il futuro è chiaro che Galliani dovrà guardarsi intorno. Non è pensabile che la società possa continuare a ignorare il problema. Le alternative sul mercato ci sono e a quanto pare negli ultimi tempi anche Berlusconi si è convinto che a giugno dovrà spendere dei soldi per un portiere. Il primo della lista è Frey della Fiorentina, ma il club rossonero non vuole scambiarlo con Gilardino, come vorrebbero i viola. L’alternativa è Lloris del Nizza. Le ricerche però continuano.

    Intanto bisogna arrivare in fondo a questa stagione che si preannuncia in salita, soprattutto in campionato. L’unica buona notizia della giornata di ieri, visto che la Fiorentina è tornata al 4° posto, è arrivata da Pato. Il giovane talento brasiliano sembra recuperato all’infortunio alla caviglia. Ancelotti per la gara contro l’Arsenal deve decidere se farlo partire dall’inizio o dare spazio a Gilardino.




    (lastampa.it)


    Pirlo l'insostituibile: l'anima del Milan


    Senza di lui il Milan non ha anima. Altro che Kakà e Pato, il vero insostituibile di questo Milan è Andrea Pirlo un giocatore che riesce a dare i ritmi giusti ad una squadra che ha bisogno delle sue geometrie


    ROMA, 18 febbraio - Usiamo un paradosso: Pirlo è la rovina del Milan e probabilmente lo sarebbe di qualunque squadra. Quando una squadra gioca con Pirlo, non si adatta a nessun altro elemento di quel ruolo. E poiché Pirlo è unico, il Milan ha un problema serio. Ultima riprova, di una lunghissima serie, sabato pomeriggio a Parma. Nel primo tempo senza Pirlo, il Milan era la più banale, scontata, lenta e impacciata formazione di questo campionato; nel secondo tempo con Pirlo si è trasformata, ha ripreso colore, ritrovato fiducia e rilanciato se stessa. Si è posta ai piedi della sua guida, si è consegnata alle sue idee e da quel momento ha sbagliato ben poco.

    INSOSTITUIBILE - Di Kakà, il Milan forse potrà fare a meno: può giocare con Seedorf trequartista (come uomo-assist è preferibile al brasiliano) e Pato può garantire i gol del Pallone d’Oro. A Pirlo, invece, non può rinunciare. Negli anni scorsi Ancelotti ha cercato il suo sosia con ostinazione, ma chiunque venisse schierato in quel ruolo falliva. È un ruolo-bòtola: ci finiscono tutti dentro. Ci ha provato Rui Costa, il cui posto da trequartista era stato occupato da Kakà: non aveva i tempi giusti, l’azione ripartiva sempre con un attimo di ritardo. Poi è stata la volta di Ambrosini: non ha la fantasia di Pirlo e nemmeno le parabole, conoscendo soprattutto un calcio fisico. Quindi Brocchi: molta corsa, poche idee. Lo svizzero Vogel: improponibile come paragone. Il francese Dhorasoo: è una mezz’ala, non un regista, e comunque a Milano non aveva più la forza di interpretare il ruolo.

    EMERSON NEGATIVO - Infine Emerson: pagato 5,5 milioni di euro, è stato uno dei punti negativi del mercato rossonero. Lo hanno preso proprio per far respirare Pirlo, ha giocato pochissimo per una serie di infortuni, ma sabato, nel primo tempo di Parma, c’era proprio l’ex madridista nel posto di Pirlo ed era come una Ferrari guidata da un autista della domenica. Quando è entrato Pirlo, il brasiliano è rimasto davanti alla difesa e il bresciano ha fatto l’interno destro. È stato, per Emerson, il momento peggiore: Pirlo gli ha fatto capire di cosa ha bisogno una squadra. Pirlo, la rovina di Emerson, la rovina del Milan.



    (corrieredellosport.it)
     
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  4. luigif8
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    Il Milan doveva comprare un buon portiere già alla fine del campionato 2006/2007..
     
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  5. Bari91
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    Milan, Kalac recupera
    e vola a Londra con Pato



    Il portiere compare nella lista dei 23 giocatori per la sfida con l'Arsenal. Solo dopo la rifinitura di domani sera Ancelotti scioglierà la sua riserva sull'australiano. Il giovane brasiliano c'è; Dida resta a casa. E Wenger avverte: "Attenti a Kakà"



    MILANO, 18 febbraio 2008 - Timidi raggi di sole in casa Milan. Nella lista dei 23 convocati che domani mattina decolleranno alla volta di Londra, non figura Nelson Dida, messo k.o. dal colpo della strega, mentre appaiono i nomi di Zeljko Kalac e Pato. La sensazione è che il portierone australiano possa scendere regolarmente in campo mercoledì sera all'Emirates Stadium per l'andata degli ottavi di Champions League contro l'Arsenal.
    RIFINITURA - Kalac oggi è rimasto precauzionalmente a riposo, ma l'infortunio all'indice della mano destra viene monitorato dallo staff medico. Convocato con Fiori e il Primavera Offredi, solo domani Kalac conoscerà il suo destino, anche se tra i rossoneri impera l'ottimismo. Insomma, Kalac a tutti i costi, perché la posta in palio è troppo alta. Convocazione, si diceva, anche per Pato, al rientro dopo l'infortunio alla caviglia sinistra rimediato nella partita contro la Fiorentina. Anche in questo caso Ancelotti deciderà solo dopo la rifinitura come impiegare il diciottenne brasiliano che insegue l'esordio in Coppa.
    ALLARME KAKA' - Contro l'Arsenal potrebbe comunque giocare Gilardino dal primo minuto, con Kakà e Seedorf (quest'ultimo completamente recuperato) alle spalle dell'attaccante. A proposito di Kakà, il ginocchio del Pallone d'oro ha reagito bene dopo il riposo e la partita del Tardini. Il brasiliano è il terrore di Arsene Wenger. "Lo scorso anno - ha dichiarato il tecnico dei Gunners - fece la differenza in Champions, segnò 10 gol in 11 partite, soprattutto contro il Celtic. È un giocatore che può dominare il gioco, in dieci secondi attraversare tutto il campo e segnare. Dovremo stare ancora più attenti del solito a centrocampo perché in contropiede Kakà può essere micidiale. Non so se gli metterò addosso Gilberto".




    (gazzetta.it)
     
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  6. G & G
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    Bene Il Portierone Kalac ci servirà
     
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  7. rosanero _4_ever
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    infatti Silvano Ramaccioni, team manager del Milan, ha rassicurato l’ambiente in merito alle condizioni del portiere Zeljko Kalac, durante l’intervista rilasciata a "Radio Kiss Kiss".
    "Kalac sarà tra i pali questa sera fin dal primo minuto - ha spiegato Ramaccioni - abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Per quanto riguarda Pato, c’è la possibilità che possa essere in campo dal primo minuto".
    "Per quanto riguarda la gara, confidiamo nell’esperienza dei nostri giocatori - ha proseguito Ramaccioni - dobbiamo prendere con le molle l’Arsenal, squadra che gioca un calcio modernissimo. Ma noi abbiamo fiducia nel dna del Milan nelle competizioni europee
     
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  8. rosanero _4_ever
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    Milan: Ronaldo verrà dimesso venerdì
    L’attaccante del Milan Ronaldo sarà dimesso venerdì dalla clinica parigina Pitie Salpetriere, dove giovedì della scorsa settimana era stato operato al tendine rotuleo del ginocchio sinistro, rotto nel corso della gara contro il Livorno.
    Il giocatore rossonero rimarrà tuttavia a Parigi per almeno altri dieci giorni per seguire un programma di fisioterapia.

     
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  9. G & G
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    Bene molto bene buone notizie in infermeria
     
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  10. Bari91
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    Shevchenko e la `nustalgia de Milan`

    Milano, 21 febbraio - Andriy Shevchenko e il richiamo di San Siro. Questo potrebbe non essere solo una voce. L`attaccante del Chelsea, ha incontrato dirigenti ed ex compagni del Milan, sia prima che dopo il match all``Emirates Stadium` contro l`Arsenal, e a quanto riporta la stampa inglese, in particolare `The Indipendent`, Sheva sente sempre piu` la nostalgia della sua vecchia squadra, anche perche` l`esperienza al Chelsea non presenta un conto molto positivo, a partire dai problemi con Mourinho prima e con la `retrocessione` nelle preferenze dell`attuale tecnico Grant, anche alla luce dell`arrivo di Anelka, ennesimo attaccante nella rosa della squadra di casa allo Stamford Bridge.

    L`incontro e l`abbraccio con Adriano Galliani e Ariedo Braida, il ritorno all`albergo del Milan dopo la partita con l`Arsenal sul pulmann, insieme ai vecchi compagni, la costante presenza al suo fianco di Leonardo, altro uomo chiave nel mercato rossonero e nel rapporto con i giocatori. Probabilmente il popolo rossonero non sarebbe molto felice di assistere al ritorno del `figliol prodigo`, tra l`altro gia` annunciato anche in passato, ma si sa che l`amore ha mille volti e quello che Shevchenko ha dato e ricevuto, potrebbe cambiare anche certi giudizi, sebbene la scelta e l`addio sia stato giustificato alle folle come una scelta di `formazione culturale` (la moglie di Shevchenko voleva dare un`istruzione inglese al figlio). In via Turati sono poche le possibilita` di una scelta in questa direzione, anche se l`assenza, praticamente definitiva, di Ronaldo e una sorta di emergenza fisica e di rendimento dell`attacco rossonero, potrebbe riaprire al ritorno, sempre che il costo dell`operazione, tra cartellino e ingaggio, abbia una certa logica per la dirigenza rossonera.

    In Inghilterra dicono che Shevchenko vuole tornare al Milan, il Milan aveva detto in passato che la cosa non sarebbe stata possibile, ma si sa che sotto il cielo del calcio tutto e` possibile, tranne rivedere Sheva con il numero 7 perche` adesso quella maglia e` solo di Alexandre Pato.


    (A. Ballerini, DTS)
     
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  11. rosanero _4_ever
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    Ronaldo: "Non so se tornerò"
    "Non so se tornerò. Mentalmente è stato un colpo durissimo. La mia volontà è continuare a giocare. Il mio cuore vuole che io giochi, ma il mio corpo mi manda segnali di stanchezza".
    Queste le prime dichiarazioni di Luis Nazario de Lima Ronaldo, dimesso dalla clinica parigina "La Pitié Salpètriere".
    Il fenomeno era ricoverato dallo scorso 14 febbraio in seguito all’operazione di ricostruzione del tendine rotuleo del ginocchio sinistro.

     
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  12. jacktar
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    RONNIE SIAMO CON TE ....NON MOLLARE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
     
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  13. G & G
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    CITAZIONE (rosanero _4_ever @ 22/2/2008, 20:47)
    Ronaldo: "Non so se tornerò"
    "Non so se tornerò. Mentalmente è stato un colpo durissimo. La mia volontà è continuare a giocare. Il mio cuore vuole che io giochi, ma il mio corpo mi manda segnali di stanchezza".
    Queste le prime dichiarazioni di Luis Nazario de Lima Ronaldo, dimesso dalla clinica parigina "La Pitié Salpètriere".
    Il fenomeno era ricoverato dallo scorso 14 febbraio in seguito all’operazione di ricostruzione del tendine rotuleo del ginocchio sinistro.

    Tutti noi Crediamo in lui e speriamo nel profondo, che non molli.
     
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  14. Bari91
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    IL RITORNO DELLO SPIETATO

    E' tornato Pippo Inzaghi e il Milan ritrova il quarto posto in classifica, in piena zona Champions League. A decidere la sfida con il Palermo ci pensa lui, con la collaborazione, preziosa, di Massimo Ambrosini


    MILANO - Il Palermo di Guidolin, ancora una volta ha rischiato di diventare un boccone indigesto per la formazione di Carlo Ancelotti. Il tecnico di Castelfranco Veneto infatti in versione rosanero è sempre uscito imbattuto da San Siro: 3 pareggi e una vittoria. La tradizione tuttavia non si è ripetuta perchè a marcare il territorio nell'area di rigore avversaria è tornato lui: Pippo Inzaghi!

    Il bomber rossonero, spietato come al solito, ha deciso una sfida fondamentale per il corso della stagione milanista, regalando nel finale di una partita difficile il gol con il quale il Milan ha raggiunto il quarto posto in classifica in piena zona Champions League.

    Rinvigoriti dalla sconfitta della Fiorentina Kakà e compagni faticano a trovare il colpo da tre punti, bloccati da un Palermo pratico e incisivo nelle puntate a rete. I rosanero infatti si presentano a San Siro decisi a fare il colpo e forti della tradizione del loro allenatore presentano in campo, come non bastasse, uno che al Milan fa sempre male, Mark Bresciano. L'australiano che sostituisce Simplicio dopo soli 9 minuti di gioco batte il collega di Nazionale Kalac e costringe il Milan alla rincorsa. Ci pensa Massimo Ambrosini al 25' a riportare il Milan in partita. E poi, Pippo Inzaghi con la felice collaborazione di Yoann Gourcuff. Subentrati nella ripresa a Kakà e Gilardino i due confezionano un gol pesantisso che il campione con la maglia numero nove depone alle spalle di Fontana con un colpo di testa secco e preciso.

    Un gol che riporta alla mente dei milanisti corsi e ricorsi storici importanti. La vittoria sul Palermo conseguente ad uno 0-0 negli ottavi di Champions League con l'Arsenal ricorda quella stessa partita che il Milan vinse nella passata stagione dopo lo 0-0 con il Celtic all'ultimo minuto con la Sampdoria, gol di Massimo Ambrosini. Filippo Inzaghi poi torna al gol in campionato dopo un infortunio, come fece nella stagione 2005/06 proprio con il Palermo.

    Per il bomber rossonero sono novanta i gol con la maglia del Milan, Carlo Ancelotti ritrova una pedina unica ed eccezionale, che regala sempre una scossa.

    Un Milan un po' stanco ed acciaccato torna dunque nelle zone di classifica che meglio gli competono, un Milan che tra soli tre giorni sarà chiamato a dare una nuova risposta fondamentale sul campo di Catania.



    (acmilan.com)
     
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  15. Bari91
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    E' CACCIA A KAKA'!


    Parma-Milan, tre falli nei primi venti minuti. Milan-Palermo, tre falli nei primi ventinove minuti. Dopo Carrozzieri, dopo Bovo, il metodo Kakà fa proseliti. Ma i più tutelati sono proprio i suoi avversari.



    MILANO - Lo "score" iniziale delle ultime due partite di campionato di Ricardo Kakà? Accomodatevi. Parma-Milan, primo tempo: al 7' minuto fallo di Morrone da dietro, al 17' fallo di Dessena al limite dell'area, al 20' fallo di Morrone. Quest'ultimo in particolare è il paradigma del metodo-Kakà. Il giocatore "puntato" entra duro sul piede d'appoggio del giocatore del Milan, estremizzando il contrasto, rischiando tutto: piede o caviglia non importa, su di lui si rischia.

    Non è finita. Milan-Palermo, primo tempo: dopo 1 minuto e 43 secondi entrata di Guana, da dietro, esattamente sul ginocchio dolente di Kakà. Al 22' fallo di Migliaccio a centrocampo, nemmeno rilevato come scorrettezza dal direttore di gara. Al 29' fallo di Bresciano, da dietro, su Kakà lanciato verso l'area avversaria con Ricky che, pieno di botte e di dolore, si concede una reazione all'indirizzo dell'arbitro.

    Fra queste due partite, Londra. Dove la maggiore lealtà della Champions League e la cultura sportiva più elevata masticata mediamente delle grandi d'Europa hanno risparmiato a milioni di spettatori questo scempio. Quella che colpisce invece, nel Campionato italiano, è non solo la sistematicità dei falli su Kakà su cui gli arbitri del nostro campionato sorvolano bellamente. Ma la scientificità Non è mai lo stesso giocatore a fare due entrate di seguito su Ricky. C'è l'alternanza fra un giocatore e l'altro. Come fosse una strategia. Quasi il segno di una preparazione. E qui evidentemente i direttori di gara non c'entrano proprio nulla.

    In questo clima si inseriscono anche prodezze singole. Come quella di Carrozzieri a Bergamo, proprio sul ginocchio sinistro di Kakà, all'inizio della gara fra Atalanta e Milan poi sospesa per le intemperanze della curva bergamasca. Intimidazione allo stato puro, su una palla a centrocampo che Kakà si apprestava semplicemente a ricevere. O come quella di Bovo, nel primo tempo di Milan-Genoa: tacchetti e piede alti su Kakà impegnato in uno scatto sulla fascia. Fallo da espulsione secondo tutte le moviole, con Bovo invece semplicemente ammonito.

    Insomma, è il trattamento speciale-Kakà, una "cura" che gli avversari del Milan riservano solo ed esclusivamente a lui, mentre la dinamica e la metodica delle scorrettezze subite dagli altri giocatori del Milan, dai vari Pirlo e Seedorf, dai vari Inzaghi e Gilardino, è assolutamente nella media, nella norma, senza le punte di asprezza e premeditazione (sensazione acre che purtroppo c'è) riservate al fuoriclasse brasiliano. Cosa che fa pensare e meditare ancora di più sul modo in cui vengono preparate le partite contro i rossoneri, a San Siro ma non solo a San Siro.

    La spirale, di carattere anche psicologico, che avviluppa il nostro fuoriclasse è legata anche allo sviluppo di queste vicende di campo. Come in Milan-Palermo, ma come in Milan-Catania del girone d'andata, dopo una serie di tre-quattro falli mirati, scientifici, subiti da Kakà, ne arriva uno, quasi di frustrazione da parte di Ricky. Un giocatore che, notoriamente, non ha una specializzazione in questa materia. Ma non appena fa un fallo da dietro Kakà, ecco che scatta l'ammonizione. Dalla frustrazione alla sanzione. La vera tutela scatta, sì, ma per gli avversari di Ricky, al suo primo, episodico, fallo. Non per le entrate mirate e alternate su di lui.

    Lo stillicidio che sta subendo Kakà è lo stesso che aveva minato alle fondamenta il fisico e la resistenza di Marco Van Basten. Il fuoriclasse olandese ha giocato la sua ultima partita ad alto livello a 28 anni, era il novembre 1992 contro il Goteborg a San Siro. Poi non c'è più stato. No! Per Kakà non può e non deve succedere la stessa cosa. Non c'è nessuna crisi post Pallone d'Oro e non c'è un fuoriclasse che gioca male. Siamo semplicemente di fronte ad un giocatore braccato, sottoposto ad agguati continui, che se si ferma per 15-20 giorni per gestire i suoi problemi poi, evidentemente, non torna in campo al massimo della condizione.

    La realtà è che mentre gli avversari del Milan si passano a vicenda il testimone dell'entrata su Kakà e mentre il fallaccio d'ingresso, tanto nei primi minuti l'arbitro non prende nessun provvedimento, sta diventando il bonheur riservato dalla maggior parte delle squadre italiane proprio a Kakà, la squadra rossonera ha rischiato di giocarsi una fetta importante della stagione proprio senza il suo fuoriclasse, proprio contro l'Arsenal. Alla fine Kakà si curerà, si preparerà, stringerà i denti e farà di tutto per esserci davanti agli 80.000 di San Siro. Fino alla prossima tacchettata. Fino alla prossima entrata al limite o, come abbiamo visto, ben oltre il limite, confinata a torto nel recinto dell'ordinaria amministrazione dagli arbitri italiani. In buona sostanza, fino a quando?




    (acmilan.com)
     
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1662 replies since 8/8/2007, 09:39   14444 views
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