Aspettando Pato, Milan su Cassano

parisi

Posted on 14/7/2007, 19:58

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Alexandre Pato si è abituato da bambino a risolvere soluzioni complicate. Quando gli chiedevano per chi facesse il tifo fra Gremio e Internacional, rispondeva: «Tifo Gremio, ma voglio giocare nell'Inter ». Così accontentava tutta la famiglia, divisa dal tifo. Famiglia che avrebbe qualche problema a trasferirsi subito in Italia, ed è anche per questo che il Milan ha deciso di prenotarlo per gennaio. A settembre Pato sarà maggiorenne e libero di andare all'estero senza farsi seguire da padre e madre. Ma bisognava bloccarlo subito, visto che l'Inter (di Milano, non di Porto Alegre) gli aveva messo gli occhi addosso da tempo, il Chelsea era disposto a offrire quasi il doppio della clausola di rescissione (15 milioni di euro) e il solito Real Madrid stava lì, pronto a piombare nella trattativa.

Non che il Milan abbia rinunciato del tutto all'idea di ingaggiare Ronaldinho: l'operazione, pur avendo bloccato Pato, sarebbe forse possibile, perché Ronaldinho ha avviato le pratiche per ottenere un passaporto comunitario che potrebbe anche arrivare prima della chiusura del mercato. Tanto è vero che il giocatore ha già provveduto a chiedere al Barcellona un adeguamento di stipendio, visto che d'ora in poi non godrà più di privilegi fiscali. Il Barça dovrebbe versare una non precisata somma alla fondazione gestita dal fratello di Ronaldinho, Roberto Assis, con sede a Porto Alegre. La situazione da questo punto di vista è ancora aperta, ma lo stesso Berlusconi giovedì ha precisato che ingaggiare Ronaldinho è impossibile perché il Barça non lo vende. E allora ecco che torna d'attualità un giocatore di classe e certamente meno caro del brasiliano: Antonio Cassano.

Una scommessa tira l'altra: il giovane Pato, il talento da rivitalizzare. L'agente di Cassano sta cercando una soluzione e anche il Milan è entrato nel giro di telefonate. La stima dell'amministratore delegato Galliani per Cassano non è un segreto, e anche se il tecnico Ancelotti è perplesso l'operazione potrebbe andare in porto, a patto che il barese accetti una riduzione dell'ingaggio (a Madrid prende quattro milioni a stagione). D'altra parte, la virata netta dei dirigenti su Pato blocca gli altri progetti, Shevchenko compreso.